Dall’Azteca al Camp Nou, dal Maracanã a Wembley, stadi mitici, maestosi ed ultra-moderni. La classifica, però, nasconde moltissime sorprese…

Lo Stadio Maracana, teatro della Finale di Brasile 2014  (foto www.smh.com.au)

Lo Stadio Maracana, teatro della Finale di Brasile 2014 (foto www.smh.com.au)

Durante l’ultima edizione della Coppa del Mondo, le 32 contendenti hanno lottato per realizzare il sogno di disputare la gran finale allo stadio “Maracanã”. Nessuno parlava della finale in sé, bensí si diceva sempre “la Finale al Maracanã”, col nome dello stadio come parte integrante dell’evento. Ed è che l’impianto di Río de Janeiro è una icona del calcio, una parola che di per sé stimola emozioni. È leggenda calcistica l’ultima gara del precedente Mondiale brasiliano, quello del 1950, chiamato “Maracanazo” per la sconfitta della superfavorita Seleçao che diede il titolo all’Uruguay.

Quel 16 Luglio di 62 anni fa al “Maracanã” c’erano 199.854 spettatori, record storico per un match internazionale. Il nuovo “Maracanã” non ha niente a che vedere con quello, è stato completamente rifatto ed oggi può ospitare al massimo 78.738 spettatori. Numeri che sbiadiscono rispetto a quelli del passato e che sbiadiscono anche al confronto con altri impianti moderni.

Rungrado 1st of May Stadium  (foto www.caughtoffside.com)

Rungrado 1st of May Stadium (foto www.caughtoffside.com)

Ma quali sono gli stadi di calcio più grandi del mondo al giorno d’oggi?
Il primo posto è una vera sorpresa, perché spetta alla Nazionale della Corea del Nord: il “Rungrado 1st of May Stadium” di Pyongyang, inaugurato nel 1989, può ospitare fino a 150.000 persone, quasi il doppio del “Maracanã”, 21º in classifica e superato anche dallo “Stadio Giuseppe Meazza” di Milano, primo italiano e 17º in assoluto con i suoi 80.018 posti a sedere.

Pyongyang non è, però, l’unica sorpresa che emerge. Questa è la top-10 degli stadi di calcio più grandi del mondo:

1º – “Rungrado 1st of May Stadium”, Pyongyang (Corea del Nord), 150.000 posti.
2º – “Salt Lake Stadium”, Kolkata (India), 120.000 posti.
3º – “Estadio Azteca”, Città del Messico (Messico), 105.064 posti.
4º – “Bikit Jalil National Stadium”, Kuala Lumpur (Malesia), 100.200 posti.
5º – “Camp Nou”, Barcellona (Spagna), 99.354 posti.
6º – “Soccer City”, Johannesburg (Sud Africa), 94.736 posti.
7º – “Rose Bowl”, Pasadena (USA), 92.542 posti.
8º – “Wembley Stadium”, Londra (Regno Unito), 90.000 posti.
9º – “Gelora Bung Karno Stadium ”, Jakarta (Indonesia), 88.306 posti.
10º – “Borg El Arab Stadium”, Alessandria (Egitto), 86.000 posti.

Il Nou Camp di Barcellona  (foto www.telegraph.co.uk)

Il Nou Camp di Barcellona (foto www.telegraph.co.uk)

Troviamo, dunque, stadi mitici come il “Camp Nou” di Barcellona – che è l’impianto più capiente d’Europa – ed il nuovo “Wembley”, chiuso ad inizio millennio e ricostruito per riprender vita nel 2007 (ospitando due delle ultime quattro finali di Champions League), oltre al leggendario “Azteca” (teatro dell’1-4 del Brasile contro Italia di “Messico ‘70” e che raggiunse il suo punto più alto con i 114.600 spettatori alla finale dei Mondiali del 1986).

Ma troviamo, a parte la già citata Pyongyang, pure Kuala Lumpur, Kolkata, Jakarta ed Alessandria d’Egitto, centri lontani e poco conosciuti dal grande calcio. Il “Rose Bowl” è stato teatro di un altro giorno triste per il pallone nostrano, allorquando l’Italia di Sacchi, Baresi e Baggio perse ai rigori la finale della Coppa del Mondo del 1994. Al “Soccer City” di Johannesburg, invece, la Spagna vinse l’edizione 2010, anche se il top di presenze lo stadio sudafricano lo raggiunse in occasione dell’ultimo match della passata Coppa d’Africa (10 Febbraio 2013, Nigeria vs Burkina Faso 1-0 con rete di Sunday Mba davanti ad 85.000 persone).

Per l’Italia, lo “Stadio Olimpico” di Roma è 28º, il “San Paolo” di Napoli 65º ed il “San Nicola” di Bari 83º; solo 243º il nuovo “Juventus Stadium” (40.823 posti), dietro anche allo “Stadio Artemio Franchi” di Firenze (179º, 47.282 posti). Per l’Europa il podio è dello “Stade de France” di Saint-Denis (teatro della Finale di “Francia ’98”, 13º in classifica generale con i suoi 81.338 posti), seguito dal “Westfalenstadion” di Dortmund (14º, 81.264 posti) e dal “Santiago Bernabéu” di Madrid (15º, 81.044 posti).

Tra i più capienti spiccano anche lo stadio di Tehran in Iran (“Azadi Stadium”, 11º con i suoi 84.412 posti a sedere) e lo “Stadium Australia” di Sydney (82.500 posti, 12º in classifica), che ospiterà la finale della prossima Coppa d’Asia. Tra i primi venti, anche il “Monumental” di Lima (Perú), lo “Stade de Martyrs” di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) e i due cinesi “Guangdong Olympic Stadium” e “Beijing National Stadium”.

Tanti nomi nuovi per noi occidentali sono la conferma che il calcio si sta sempre più globalizzando. Ma anche che in Europa stiamo prendendo una strada da un certo punto di vista sbagliata: i nuovi impianti nel nostro continente tendono ad essere più piccoli, da una parte per garantire che tutti i posti siano a sedere come richiede la FIFA, ma da un’altra per essere sicuri che siano sempre pieni. Il problema è che se gli stadi Europei tendono a svuotarsi è perché i prezzi sono troppo alti, lasciando l’esperienza calcistica d’alto livello in diretta solo ad appannaggio di gente agiata e di fanatici che non badano a spese, laddove il calcio è il fenomeno sociale per eccellenza che dovrebbe essere in grado di unire in uno stesso spazio persone di razza, provenienza ed estrazione sociale diversa.

Ecco un video con i 10 più grandi stadi del mondo:

Mario Cipriano