Il club abruzzese potrebbe essere retrocesso in Serie D. Campitelli si difende.

Luciano Campitelli

Luciano Campitelli

Da una storica serie B al baratro della D. E’ questo l’incubo che vivono i tifosi del Teramo in questa rovente estate. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha chiuso le indagini sulla presunta combine della gara Savona-Teramo, decisiva ai fini della vittoria del campionato per gli abruzzesi, trasmettendo gli atti di conclusione dell’inchiesta Dirty Soccer della Procura antimafia di Catanzaro. In seguito scatteranno i deferimenti. Teramo e Savona sono imputate per responsabilità diretta e oggettiva per i presunti illeciti contestati, per il Teramo al direttore sportivo Marcello Di Giuseppe e per il Savona calcio al consulente Marco Barghigiani, al calciatore Marco Cabeccia e al collaboratore Enrico Ceniccola, entrambi all’epoca tesserati del Savona, a cui viene contestata l’omessa denuncia di illecito sportivo. Per il presunto coinvolgimento dei due presidenti Luciano Campitelli e Aldo Dellepiane, in qualità di legali rappresentanti dei due club è attribuita anche la responsabilità oggettiva dei due club.

Per gli abruzzesi il deferimento per responsabilità diretta, se accertato, causerebbe la retrocessione all’ultimo posto in classifica dell’ultimo campionato di Lega Pro e, dunque, la conseguente retrocessione in Serie D. Il presidente Campitelli si è detto estraneo ai fatti contestati respingendo tutte le accuse e il Teramo, in sede legale, punterà a validare la sua versione che limiterebbe la responsabilità della società da diretta a oggettiva senza il suo coinvolgimento.

La parola passa al processo che si consumerà entro la metà di agosto e porterà a una sentenza di primo grado sulla vicenda che potrebbe, a seconda del verdetto, rimodellare la classifica del Girone B di Lega Pro 2014-15.