L’8 Luglio del 2014 il Brasile visse una delle pagine più buie della sua Storia calcistica. Un anno dopo, la “Seleçao” non ha ancora cambiato rotta.

La delusione brasiliana  (fonte foto www.sbnation.com)

La delusione brasiliana (fonte foto www.sbnation.com)

Si è compiuto l’altro ieri un anno dal “Mineirazo”, termine ormai inserito nel dizionario del pallone per designare una data precisa, una partita, un evento ed un dramma sportivo. L’8 Luglio del 2014 si disputava la prima delle due Semifinali della Coppa del Mondo di “Brasile 2014”. I padroni di casa, superfavoriti non si sa perché, ricevettero una lezione che non dimenticheranno mai, ma che pare non abbiano intenzione di imparare: 1-7 contro la Germania.
Una Germania che cinque giorni dopo si sarebbe laureata campione del mondo al “Maracanã”, superando per 1-0 ai supplementari pure l’Argentina e lasciando i padroni di casa a bocca asciutta nel giorno di quella che credevano sarebbe stata la loro festa.

David Luiz si dispera, sotto lo sguardo di Ozil  (fonte foto www.soccerblog.dallasnews.com)

David Luiz si dispera, sotto lo sguardo di Ozil (fonte foto www.soccerblog.dallasnews.com)

Il match si giocò al “Estádio Mineirão” di Belo Horizonte. Il Brasile di Luiz Felipe Scolari aveva eliminato la Croazia ed il Camerun nella fase a gironi, il Cile ai rigori agli Ottavi di Finale e la Colombia ai Quarti di Finale. In Semifinale toccava la Germania riconvertita al tiki-taka, ma il problema maggiore pareva essere l’assenza di Neymar, infortunatosi contro i “Cafeteros”. Non era così…


I 58.141 spettatori del “Mineirão”, la stragrande maggioranza brasiliani, assistettero ad una prima mezz’ora di gioco allucinante: Müller, Klose (che con quel gol superò Ronaldo in testa alla classifica dei goleador di tutti i tempi in Coppa del Mondo), due volte Kroos ed infine Khedira approfittarono degli svarioni di Dante e David Luiz per dare forma ad un giorno storico. Nella ripresa si unì alla festa anche Schürrle, che segnò una doppietta, prima che Oscar fissasse il tabellino sul definitivo 1-7.
Uno show unico, che vide come protagonisti da una parte una Germania irresistibile e dall’altra un Brasile disastroso. Sugli spalti del “Mineirão” la gente assisteva incredula alla fine di un sogno che non avevan coltivato, bensì preteso di realizzare quasi come se la vittoria finale gli spettasse di diritto.

TABELLINO
Brasile:  Júlio César; Maicon, David Luiz, Dante, Marcelo; Fernandinho (al 46’, Paulinho), Luiz Gustavo; Hulk (dal 46’, Ramirez), Oscar, Bernard; Fred (dal 70’, Willian). Allenatore: Luiz Felipe Scolari.
Germania:  Neuer; Lahm, J. Boateng, Hummels (dal 46’, Mertesacker), Höwedes; Khedira (dal 76’, Draxler), Schweinsteiger; T. Müller, Kroos, Özil; Klose (dal 58’, Schürrle). Allenatore: Joachim Löw.
Arbitro:  Marco Antonio Rodríguez (Messico).
Gol:  11’ Müller (G), 23’ Klose (G), 24’ Kroos (G), 26’ Kroos (G), 29’ Khedira (G), 69’ Schürrle (G), 79’ Schürrle (G), 90’ Oscar (B).

Un anno dopo il Brasile ha cambiato commissario tecnico, passando da Scolari a Dunga, ma la sensazione chiara è che non abbia capito i motivi di quella tremenda debacle. La “Seleçao” si è presentata alla Coppa America in Cile uguale a come era un anno fa: una squadra dura, solida, robusta, ma nient’affatto allegra o creativa. Il risultato è stata una nuova delusione, questa volta sotto forma di sconfitta ai rigori contro il Paraguay ai Quarti di Finale, risultato identico a quello di quattro anni fa nell’anteriore rassegna continentale.
Il Brasile del nuovo millennio non si diverte, forse pensa di essere moderno, ma la verità è che la rigidità tattica imposta dagli ultimi CT spreca quel talento che pure non smetton mai di produrre ed esportare in tutto il mondo.

Mario Cipriano