Intervista esclusiva al bomber dell’Isernia, Nicola Panico.

Nicola Panico, attaccante Isernia (foto dalla rete)

Nicola Panico, attaccante Isernia (foto dalla rete)

218 gol tra Eccellenza e Serie D, 86 con la maglia del suo attuale club: l’Isernia. Numeri da capogiro quelli di Nicola Panico, bomber che si appresta a vivere un nuovo campionato da capitano dei molisani. Noi lo abbiamo intervistato e lui ci ha raccontato cose davvero interessanti…

Nicola, la scorsa stagione è stata strepitosa: vittoria del campionato di Eccellenza con largo anticipo e titolo capocannoniere del girone con 29 reti. Siete carichi per l’inizio della Serie D?

“Sì, non vediamo davvero l’ora di iniziare. Siamo rimasti in 7 del gruppo storico che due anni fa retrocesse dalla D in mezzo a enormi problemi societari. Finalmente adesso c’è una maggiore stabilità economica e, avendo ricevuto delle precise garanzie, abbiamo scelto con entusiasmo di continuare ad indossare questa maglia. Speriamo di essere inseriti nel girone F e siamo pronti a dare battaglia su ogni campo. Si sta allestendo una buona squadra, sono fiducioso”.

Svelaci gli obiettivi personali e di squadra in vista della stagione che sta per iniziare.

“Per quanto riguarda gli obiettivi di squadra, vogliamo ottenere una salvezza tranquilla e toglierci delle soddisfazioni, chiudendo il campionato a quota 40-45 punti. Penso che con l’innesto di altri 2-3 giocatori di qualità possiamo farcela tranquillamente. A livello personale, invece, la mia intenzione è quella di arrivare di nuovo in doppia cifra, cosa che mi riesce da ormai 12 anni. Inoltre, voglio raggiungere i 100 con la maglia dell’ Isernia: me ne mancano 14…”.

Nicola Panico si può definire un bomber micidiale tra i Dilettanti: 218 gol per te, comprese le coppe, tra Eccellenza e Serie D. Cosa è mancato per l’affermazione in categorie superiori?

“Sinceramente penso che ognuno abbia la categoria che merita, nulla avviene per caso. La mia colpa è stata quella di maturare in ritardo, a 26 anni mi sentivo ancora un bambino. Ho perso molte occasioni e nel calcio queste cose le paghi. Col tempo, comunque, sono migliorato anche come calciatore: ho acquisito una freddezza sottoporta e una capacità di leggere le azioni di gioco che molto probabilmente prima non avevo”.

Con l’Isernia, poi, si è instaurato un feeling particolare: solo nelle ultime due stagioni hai segnato quasi 50 gol con i molisani.


“E’ proprio così, Isernia per me è diventata una seconda casa e indossare la fascia da capitano per 5 stagioni è motivo di orgoglio. Qui sto benissimo e, non a caso, con questa maglia ho una media gol che non avevo mai avuto in tutta la mia carriera”.

Ora una domanda di amarcord. Qual’è la partita che ricordi con più emozione?

“Sambenedettese-Isernia al “Riviera delle Palme”, quando ci giocavamo la semifinale play-off della Serie D 2011-2012. C’era tantissima gente allo stadio e perdemmo 2-1, con Di Vicino che fece un gran gol negli ultimi 10 minuti. Nonostante la sconfitta, però, quella partita resta per me un ricordo bellissimo”.

Chiudiamo con uno sguardo al futuro. In che veste ti vedi quando appenderai le scarpette al chiodo?

“Intanto voglio giocare almeno fino a 38 anni, sono ancora giovanissimo (ride). Quando smetterò, poi, mi piacerebbe tanto diventare un allenatore, magari tra i professionisti. Penso che potrei riuscire a fare una carriera anche migliore di quella avuta da calciatore. Io ci credo!”.

In bocca al lupo.

Giuseppe Marzetti