I lupi tornano alla vittoria. Marchigiani in crisi, tifosi inferociti. 

Mario Petrone

Mario Petrone

L’Ascoli crolla ad Avellino ed è ufficialmente in crisi. Contro gli irpini, al “Lombardi” i bianconeri giocano alla pari con l’avversario per oltre mezz’ora ma si spegne dopo il gol di Mokulu mentre i padroni di casa prendono il sopravvento offrendo una buona prestazione e la vittoria più netta dall’inizio del campionato. Per la squadra di Petrone, invece, è notte fonda e archivia la terza sconfitta consecutiva. Nella serata in cui Tavano torna al gol, le punte dei marchigiani hanno le polveri bagnate, pochi spunti e idee confuse. La panchina di Mario Petrone traballa, i tifosi chiedono la testa dell’allenatore, contestato a fine partita assieme alla squadra. La prossima sfida con la Pro Vercelli potrebbe essere decisiva per il suo futuro.

Dal canto suo, invece, l’Avellino offre una serata in cui vince e, finalmente, convince. La vittoria era l’unico risultato per scacciare via i fantasmi di un campionato partito in sordina e che in Irpinia si spera possa regalare maggiori emozioni di quelle che finora i sostenitori campani non hanno trovato. I segnali positivi ci sono, Tesser deve cercare la continuità di risultati che può portare i biancoverdi a lottare per obiettivi importanti.