Grande avvio di stagione e definitiva consacrazione.

Palla in rete

Palla in rete

Dieci perle. O, meglio, se preferite, dieci pennellate d’autore. Come se davvero stesse dipingendo sulla tela con un pennello. E’ questa l’arte di Miralem Pjanic, l’uomo dei calci piazzati al veleno, con traiettorie che molte volte il portiere riesce a vedere solo all’ultimo istante. Quando è troppo tardi, perchè il capolavoro è già servito.

Miralem le punizioni le ha studiate quando ancora non era maggiorenne da uno specialista come Juninho Pernambucano. Il brasiliano era suo compagno di squadra ai tempi del Lione, la squadra che lo ha fatto conoscere al grande calcio, con quel gol in Champions che affossò il Real Madrid agli ottavi di finale. E’ passato molto tempo da allora ed oggi il bosniaco sembra aver definitivamente conquistato l’etichetta del “top player”.

Pjanic è il classico calciatore in grado di rompere gli equilibri in una partita difficile: lo ha fatto nel big match con la Juventus e si è ripetuto sabato contro l’Empoli, ancora alla stessa maniera. Con un calcio piazzato meraviglioso, che ha battuto Skorupski ed ha permesso alla Roma di sbloccare un match fino a quel momento impantanato sullo 0-0. Per lui è la terza magia da fermo della stagione, perchè alle due sopracitate bisogna aggiungere quella contro il Carpi. Sempre all’Olimpico e sempre nella porta sotto la Curva Sud. Un vero cecchino, insomma. Unico in Europa nel suo genere.


In questo momento, infatti, nei 5 campionati europei più famosi nessuno su punizione è stato decisivo quanto Pjanic. Dietro di lui, a quota 2, ci sono Eriksen (stellina danese del Tottenham) e Willian (trequartista brasiliano in forza al Chelsea), mentre i vari Neymar, Griezmann, Insigne, Balotelli, Oscar e Calhanoglu hanno colpito una sola volta.

Molti hanno iniziato a considerare Pjanic l’erede naturale di Pirlo sui calci da fermo, ma addirittura il bosniaco può dire di aver fatto meglio. Dal 2011, stagione in cui è sbarcato in Serie A, sono stati 10 i suoi colpi vincenti, contro i 12 di Pirlo. C’è però un dato importante da considerare: Pjanic può vantarsi di avere una migliore percentuale di realizzazione, avendo battute meno punizioni dell’ex juventino.

Insomma, la Roma può contare su un’arma letale. Quale? Il pennello di Miralem, l’uomo che tenterà di regalare alla Roma il disegno più bello: quello scudetto atteso da anni e che a Trigoria vogliono finalmente tornare a cucirsi sul petto.

 

Giuseppe Marzetti