Intervistato da “Il Catanista” l’attaccante siciliano dichiara che ai rossazzurri manca una prima punta e si candida per un clamoroso ritorno.

mascaraIeri, durante la puntata di Catanista andata in onda alle ore 13, in diretta su Radio Smile, frequenza 93.2, è intervenuto ai nostri microfoni l’ex capitano del Catania Peppe Mascara che ha così commentato l’attuale momento vissuto in casa rossoazzurra:

L’approccio alla gara del Catania a Caserta non mi è dispiaciuto affatto, nel primo tempo hanno creato di più gli etnei ma se dopo tante gol non la butti dentro ed alla prima occasione vieni bucato mentalmente ne soffri un po’, un calo in questa partita penso ci possa stare perché in questi due mesi la rincorsa è stata lunga, i ragazzi non possono essere rimproverati di nulla, hanno iniziato il campionato con la mentalità giusta ed iniziare la stagione con un handicap del genere non è mai facile. 

Non voglio fare l’avvocato del diavolo però conosco bene Calil per averlo affrontato tante volte in serie B e lui non ha mai fatto il centravanti, è sempre stato uno che si tirava fuori dal gioco, una vecchia seconda punta; per me, da quello che ho visto in queste partite, al Catania manca un attaccante di peso che possa fare la differenza fino alla fine della stagione, per il gioco che si è visto in queste prime gare Calil si è adattato bene ma non è il suo vero ruolo. 

Bonanno è diventato esperto, ha avuto un buon maestro, poi per 3/4 anni è andato avanti da solo, si è fatto le ossa, è uno che di calcio ne mastica da tanto tempo, penso che sia stato corretto dargli una chance, ha costruito una squadra di livello per la categoria con tutta gente che affronta la Lega Pro da alcuni anni e sa come giocare in certi campi.

Il Catania è la creatura di Pulvirenti, lui ha voluto fortemente acquistare la società dieci anni fa, ha speso molti soldi e ci ha sempre messo la faccia. A me non interessa quello che è successo, sbagliare è umano, l’importante è che riporti e mantenga il Catania lì dove merita di stare, nel calcio che conta perché vedere quindicimila persone seguire la propria squadra in Lega Pro è incredibile, neanche in serie A si vede un pubblico di questa portata. Deve fare tutto ciò prima di tutto per sé stesso, perché dopo i Gaucci ha riportato entusiasmo, giocatori validissimi e la gente allo stadio, e poi lo deve fare per la città e per i tifosi che penso che gli abbiano dato un altro pizzico di fiducia, altrimenti non si spiegherebbe un numero così grande di abbonamenti e di presenze allo stadio.

Mi auguro di poter tornare a Catania, ci tengo tantissimo. Il calcio è imprevedibile e mai dire mai, non si possono fare mai pronostici in questo sport.”