Intervista al centrocampista del Forlì 

 

Filippo Baldinini

Filippo Baldinini

Filippo Baldinini è uno dei pilastri del Forlì che, dopo un’estate irrequieta, è un pò a sorpresa la principale rivale del Parma per la vittoria del campionato nel Girone D di Serie D. L’ esperienza e il carisma, oltre alle sue qualità tecniche, ne fanno uno dei protagonisti della piccola impresa dei romagnoli che finora hanno tenuto un ruolino di marcia invidiabile.

Partiamo dalla eccezionale prima parte del campionato del Forlì. Siete all’inseguimento del Parma. 

“Per il Forlì è un risultato importante quello attuale. Questa è una stagione particolare per noi, partita dopo un’estate movimentata tra ricorsi per la Lega Pro e sentenze del Tribunale. Siamo partiti in ritardo rispetto alle altre squadre, il nostro campionato è iniziato il 4 ottobre ed è stato un autentico tour de force con 15 partite in poco più di 40 giorni. Praticamente siamo secondi senza aver potuto allenarci, abbiamo sempre giocato e poi recuperato dagli impegni finora. E nonostante queste difficoltà abbiamo avuto davvero un ottimo rendimento e c’è grande soddisfazione nell’ambiente”.

Non ve lo aspettavate. 

“Sinceramente no viste le circostanze ma ci speravamo senz’altro. Un andamento del genere era difficile pronosticarlo. Non ci aspettavamo di essere a quota 33 in classifica a questo punto del campionato. E oltre tutto credo che qualche punticino l’abbiamo anche lasciato per strada. Siamo una squadra giovane e molto forte. Abbiamo un organico completo che con qualche ritocco potrebbe giocare nella categoria superiore. C’è un pò di rammarico per non avere avuto le stesse condizioni di partenza delle altre, forse saremmo ancora più in alto e se fossimo in un altro girone probabilmente saremmo primi”.

Pensate di tenere testa al Parma fino all’ultimo?

“Ci proveremo in tutti i modi. La presenza del Parma è ingombrante, sono uno squadrone. Ma siamo una gran bella squadra anche noi e si è creato un gruppo molto unito sia fra giocatori che con lo staff. Non nego però che il destino è nelle mani del Parma, perderanno molti pochi punti strada facendo e noi dovremmo dare più del massimo e non sbagliare mai per poterne approfittare”

La Lega Pro resta un obiettivo concreto?

“Certamente. Non dimentichiamoci che ci sono i play-off. Forlì merita di arrivare in Lega Pro e siamo focalizzati su questo. Non possiamo però dimenticarci che questo è un giorne con dei valori pazzeschi e sarà dura”.

Chi temete fra le vostre avversarie?

Altovicentino e Delta Rovigo hanno ottimi organici e come da pronostico stanno facendo bene. Inoltre entrambe contano su società ben organizzate e con grandi capacità economiche che raramente si vedono in questa categoria. Perciò potranno anche rinforzarsi seriamente nel mercato di dicembre”

Come giudichi la tua stagione attuale? 

“Sono contento per i risultati della squadra e del mio rendimento posso dire di essere soddisfatto ma non troppo. Avere cominciato il campionato solo a ottobre ci ha penalizzato. E anche la mia condizione fisica ne ha risentito, sto entrando in forma proprio in questo momento. Anche in zona gol, infatti, ho peccato d’imprecisione, posso e devo migliorare e lo farò trovando la giusta condizione che finora mi è mancata”

Tornando indietro nel tempo, sei stato uno dei protagonisti nelle imprese del Santarcangelo. Quali erano gli ingredienti segreti di quella squadra?

“A Santarcangelo c’erano tutti le componenti per fare bene. Una società seria e un ambiente tranquillo innanzitutto. Eravamo una squadra forte ma anche giovane e l’assenza di grande pressione fu un beneficio per i meno esperti. Esprimevamo un gran gioco grazie a mister Angelini. Girando per i vari stadi c’è sempre qualcuno che mi ricorda il nostro bel calcio che ci portò a vincere la Serie D. Questo Forlì ha le stesse caratteristiche e mi ricorda molto il Santarcangelo di quell’anno (2010-11 ndr)”.

Quella squadra con la stessa ossatura ha fatto bene anche in Lega Pro

“E’ uno dei principi del calcio non smembrare una squadra vincente. Posso dire che vincere un campionato di Serie D è più difficile che ottenere un buon piazzamento in Lega Pro. A noi successe l’anno dopo in Seconda divisione quando, pur indeboliti, andammo vicini a qualificarci per gli spareggi promozione”

Vorresti ancora giocare nei professionisti?

“Ci penso spesso. E’ un desiderio naturale, l’obiettivo di qualunque calciatore. La categoria non l’ho persa sul campo, ma ci hanno pensato i regolamenti federali a privarcene. Mi piacerebbe, è il mio desiderio ma sono realista. Ho 28 anni e a questa età per il calcio di oggi sei già un vecchietto, sarà dura ma ci proverò.

 

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