Ogni settimana, un sunto “tascabile” dell’ultima giornata di Serie A. I migliori goal, le migliori parate, e tutto ciò che non bisogna perdersi.

foto dal web

I festeggiamenti della Fiorentina

L’ultima giornata di Serie A è stata eccentrica come i suoi orari: due anticipi sabato, sei partite domenicali, e due (!) posticipi il lunedì, giusto prima della Champions.

Sono stati segnati solo 19 goal, completamente mal distribuiti: in dieci gare ci sono stati addirittura tre 0-0, risultato che – nelle prime cento partite – era arrivato solo due volte. Il Torino ha perso un altro derby al 93esimo, Milano ha sconfitto Roma 2 a 0, e la Fiorentina è tornata in testa della classifica (alla pari dell’Inter). Il Carpi ha esonerato Sannino e ripreso Castori, mentre il Bologna (con Donadoni) è tornato a sperare.

I MIGLIORI GOAL

Gonzalo Rodriguez VS FROSINONE

Che Gonzalo sappia come si fa goal, è rinomato. Il capitano viola ha smesso di battere i rigori, ma non ha dimenticato come si fa. La punizione di Mati Fernandez non è il massimo: la palla viaggia passa, un po’ lenta, ma tanto basta. Il difensore converge sul primo palo e alza il tacco con naturalezza, quasi in nonchalance: un’impercettibile correzione, e la palla scivola in rete. Un goal di rara bellezza, che sciacqua via le dieci giornate passate a secco. Il che non sarebbe neanche un peccato così grave, per un difensore; ma Gonzalo non è “solo” un difensore.

Brienza VS ATALANTA

La vittoria contro l’Atalanta ha riconciliato il Bologna calcio con le sue speranze di inizio campionato: la decisività di Giaccherini, il killer instinct di Destro, le magie di Brienza. Dopo 10 giornate di latitanza, i tre si rivelano tutti insieme, nella partita più delicata. La loro apparizione restituisce un lusso fino ad allora insperato, come passare da un B-movie ai film “All-Star” degli Avengers. Qui Brienza riceve sulla trequarti e – burlandosi della difesa schierata – infila un sinistro chirurgico sotto l’incrocio lontano.

LE MIGLIORI PARATE 

Rafael VS CARPI

Carpi e Verona sono ferme sullo 0-0 da poco meno di un’ora. Il Carpi prova l’affondo sulla destra, Souprayen recupera e appoggia per Marquez. Il difensore ha due avversari vicini, e spazza male: Di Gaudio – sulla linea di passaggio – alza maliziosamente il ginocchio, che gli sbatte addosso e arriva magicamente a Lasagna. 

Sulla pressione di Moras, l’attaccante velocizza il tiro; Rafael ha uno spazio di reazione strettissimo, ma riesce ad alzare le braccia quel tanto che basta per reindirizzare il pallone in corner. Sull’angolo successivo, Matos (complice lo scivolone di Helander) colpisce a rete: la sfera rimbalza a terra e schizza verso la porta, ma Rafael riesce ancora a spostarla in alto. Tutto nello spazio di pochi secondi.

Handanovic VS ROMA


La Roma – andata in svantaggio nel primo tempo – cerca disperatamente il gol del pareggio contro un’Inter tutta a protezione della propria area di rigore. Le quattro parate di Handanovic (Florenzi, Salah, Murillo, Salah) sono impressionanti non tanto per la caratura tecnica (comunque ottima), quanto per la loro reiterazione in un così breve spazio di tempo. Su Florenzi, il portiere sloveno è attento nel rimbalzo e bravo a proiettare la palla sull’esterno; sul colpo di Salah, si rialza (e resta in piedi) con grande freddezza; è lucido sul quasi autogol di Murillo, e non sbaglia il posizionamento sulla testata velleitaria di Salah. L’azione – nella sua totalità – è come un bouquet: i singoli interventi sono fiori che non valgono una rosa, ma messi insieme fanno una grandissima parata. 

Buffon VS TORINO

Siamo sull’1 a 1. Dopo il vantaggio di Pogba, il Torino ha pareggiato i conti con la fucilata di Bovo. Sull’angolo del Torino Glik parte arretrato, quasi all’altezza del limite dell’area; partito il pallone si lancia come un treno, facendo – letteralmente – schizzare via Evra: la velocità del pallone è quella di un calcio vero e proprio, non un colpo di testa. La parata di Buffon ha dell’incredibile, il perfetto compendio di forza e leggerezza. Lo scontro dei due capitani ha la portata di quello tra Ettore e Achille. Dopo l’intervento Glik si getta a terra, Buffon si rialza in piedi con l’alone dell’invincibilità: il derby, gli juventini, l’hanno vinto lì.

IL NON-GOL PIU’ BELLO

Cerci VS LAZIO

A un passo dalla gloria. Sul lancio di Montolivo, Cerci brucia Lulic in velocità, e – col pallone che arriva da dietro – stoppa di destro, in controbalzo. Sul controllo la palla è a un metro dalla linea di fondo, da posizione defilatissima, ma l’attaccante riesce comunque a concludere: traiettoria (quasi) perfetta, che batte Marchetti ma – colpito il palo – torna indietro. 

QUELLO CHE NON TI ASPETTI

Medel VS ROMA

Inter-Roma, 0-0. I nerazzurri hanno appena provato l’ennesima, infruttuosa azione offensiva: Nagatomo, Ljajic Perisic, Guarin sono tutti in linea (troppo avanzati), e la Roma è schiacciata in difesa. Jovetic riceve palla spalle alla porta e non trova nessuno: c’è solo Medel, che passa attorno un imperturbabile Gervinho e riceve palla da JoJo (che tiene fede al suo nome oscillando da una parte per mandare la palla dall’altra). Dopo il tiro Medel resta quasi sospeso: il cileno si libbra in uno stato di incertezza, contorcendosi in aria per seguire la traiettoria del pallone (altrimenti coperta dal gigante Rudiger). Rispetto alla sicurezza dei Ronaldo e dei Messi – che iniziano ad esultare prima che il pallone entri in porta -, la sua curiosità è quasi fanciullesca. E bellissima.

Angelo A. Pisani