Gabriele Gravina vince nettamente le elezioni, sarà un presidente molto vicino alle società. Si tornerà a 60 squadre ed è probabile che saranno di piu’ i club che parteciperanno ai play off. 

Gabriele Gravina a capo della Lega Pro dopo 18 anni di era Macalli

Gabriele Gravina a capo della Lega Pro dopo 18 anni di era Macalli

Ha sbaragliato gli altri candidati ed è così il prossimo presidente della Lega Pro, parliamo di Gabriele Gravina, dirigente di lungo corso, consigliere federale, e grande conoscitore dell’ex serie C. Diciamo che Gravina non è l’uomo che si aspettavano Tavecchio e Lotito ai vertici della Lega Pro. Sconfitti Pagnozzi (sostenuto dall’ex presidente Macalli e Lotito) e Marcheschi, adesso Gravina si insedierà per 12 mesi prima delle nuove elezioni.
Importanti le sue prime parole rilasciate a Tuttolegapro che evidenziano quanto per lui sarà importante fare gli interessi delle società:
Sarò dalla parte dei presidenti e delle loro squadre, voglio che i presidente partecipino agli incontri attivamente, facendoci osservazioni e aiutandoci a cambiare quello che non funziona perchè sono loro gli azionisti di questa categoria“.

Nel suo programma c’era di riportare il format della Lega Pro a 60 squadre e questo avverrà: 
Non lo sostengo io ma le norme, il format della Lega Pro è a 60 squadre quindi si tornerà a questo numero. Vedremo di coinvolgere piu’ squadre nella corsa ai play off“.

Tanti esordienti nel nuovo direttivo della Lega ma per Gravina questo non è un male, anzi…
Per me la vecchia idea di direttivo è superata: i neo-consiglieri, sono stati eletti democraticamente dalle società, lavoreranno all’interno di un’ottica collegiale basata sul confronto continuo. È vero che tanti di loro sono esordienti in categoria, ma è pur vero che tanti hanno esperienze specifiche in settori che possono essere molto utili alla Lega. Ad esempio, negli ultimi mesi ho avuto il piacere di approfondire l’esperienza dei supporters’ trust, ovvero il fenomeno dei tifosi che possiedono quote della società. Un argomento che avevo già attenzionato durante la mia carriera universitaria, con alcuni studenti laureatisi con tesi proprio sull’azionariato diffuso. Avere nella governance chi conosce l’argomento  è indubbiamente una opportunita in più, da sfruttare per far conoscere e quindi diffondere  tale modello a molti più club in terza serie”

Infine una risposta a chi gli contesta il fatto di andare contro il sistema ma di essere stato all’interno della Federazione per moltissimi anni
L’ho detto in assemblea e lo ripeto volentieri a tutti i lettori: tutto quello che ho fatto io in questi decenni non è aleatorio, tutte le battaglie che ho portato avanti sui contenuti risultano agli atti”.

Tuttolegapro chiede al presidente la possibilità di inserire i nomi dei calciatori sulle maglie, lui apre a questa idea
È un’idea molto interessante, da valutare sicuramente. Il mondo cambia, noi non possiamo restare ancorati alla nostalgia dei bei tempi andati. Bisogna andare avanti: a livello di immagine, marketing e comunicazione attueremo tante riflessioni, compresa questa”