Il centrocampista classe ’98 dello Spezia si è messo in luce alla Viareggio Cup.

Il gol di Maggiore contro la Juventus

Il gol di Maggiore contro la Juventus

18 anni appena compiuti, centrocampista duttile dotato di ottima tecnica e visione di gioco abbinati a dinamismo e un buon tiro, Giulio Maggiore è stato uno dei protagonisti della Viareggio Cup e con lo Spezia ha accarezzato il sogno di raggiungere una storica finale. Dopo aver superato il girone a punteggio pieno (tra i tre successi, spicca il 3-1 rifilato ai campioni in carica dell’Inter), i ragazzi di Fabio Gallo hanno eliminato Livorno e Torino.

Nella semifinale contro la Juventus di Fabio Grosso, in vantaggio e poi sotto di una rete e in inferiorità numerica, un gol di tacco di Maggiore all’ultimo secondo ha consentito ai suoi di giocarsi l’accesso alla finalissima dagli 11 metri. La roulette dei rigori ha premiato i bianconeri della Juventus (vincitori del torneo battendo 3-2 il Palermo in finale), ma Maggiore e compagni sono usciti dal campo tra gli applausi. Abbiamo intervistato Giulio, ragazzo che all’intelligenza tattica e alle doti tecniche dimostrate sul campo abbina una maturità a tratti sorprendente, considerando che è diventato maggiorenne da pochi giorni.

Allora Giulio, partiamo da quel calcio d’angolo nel recupero della semifinale Spezia-Juventus.
“Nel quinto minuto di recupero eravamo sotto di una rete e in inferiorità numerica, con le ultime forze sono riuscito a vincere un rimpallo e guadagnare un calcio d’angolo: era l’ultima speranza per provare a recuperare la partita. Il corner era un po’ corto, ho attaccato la palla d’istinto e sono riuscito ad indirizzala verso la porta con l’esterno-tacco. Non era facile, ma l’importante è che la sfera sia entrata e ci abbia dato la possibilità di provare ad arrivare in finale. Ho il rimpianto di non essere andato sul dischetto, è un aspetto che devo migliorare: non è mai facile calciare un rigore, da piccolo ne ho sbagliati alcuni e da lì mi sono un po’ bloccato.”

Al “Picco” di La Spezia c’erano oltre 2000 tifosi a sostenervi, che atmosfera si respirava allo stadio?
“L’atmosfera era bellissima. Giocando comunque nel giorno di Pasquetta alle 5 di pomeriggio non sapevamo con certezza quanta gente sarebbe venuta allo stadio. Invece appena arrivati al campo abbiamo visto che c’era la coda alla biglietteria e abbiamo capito che la presenza sugli spalti sarebbe stata numerosa. Il pubblico ci ha sostenuto e si è fatto sentire per tutta la durata della partita, anche durante le fasi di riscaldamento. Il “Picco” è uno stadio caldo, per me che sono di La Spezia è stato come giocare a casa, sono stati davvero bei momenti. Quando ho segnato ho sentito il boato dei tifosi, ma non me lo sono goduto fino in fondo perché ero stremato.”

Lo Spezia ha comunque disputato un ottimo torneo: se a metà marzo ti avessero detto che sareste arrivati ad un passo dalla finale che avresti risposto?
“Non so se ci avrei creduto. Venivamo da un campionato in cui stavamo facendo fatica e non riuscivamo ad avere continuità nei risultati. Il Viareggio era un’occasione per risollevare la stagione e credo che siamo riusciti a farci trovare pronti e ad affrontare il torneo nel miglior modo possibile, raggiungendo il traguardo della semifinale”.

Oltre ad offrire prestazioni di ottimo livello, hai segnato 4 reti in 6 partite: qual è stato il gol più bello?
“Direi gli ultimi due, quello contro il Torino e quello contro la Juve. Se devo scegliere dico la rete segnata ai granata: il pallone rimbalzava, d’istinto ho provato a calciare dalla distanza, è stato un bel gesto tecnico”.

Un bilancio di questa esperienza alla Viareggio Cup.
“Avevo già avuto l’opportunità di giocare lo scorso anno la Viareggio Cup (sconfitta nei quarti di finale contro la Fiorentina) ed ho capito subito l’importanza, la grande capacità attrattiva e lo spettacolo che questo torneo è in grado di offrire. Quest’anno sono molto soddisfatto sia per il risultato raggiunto con la squadra sia a livello personale, dal momento che sono riuscito ad esprimermi su buoni livelli, collezionando anche 4 reti e 2 assist nel match contro l’Inter. Il Viareggio è una bella vetrina, abbiamo cercato tutti di dare il massimo; inoltre è stata una grande opportunità di crescita”.

Contro il Torino hai segnato anche 2 dei 4 gol realizzati nel campionato Primavera: hai un conto aperto con i granata?
“Ma no, nessun conto aperto, simpatizzo anche per il Torino. E poi qualcuno ha anche detto che contro i granata al Viareggio ho pescato il jolly, sminuendo il gesto tecnico (ride). Oltretutto al Torino avevo segnato un altro gol dalla distanza, ma il fatto che contro i granata abbia realizzato 4 reti credo sia da attribuire al caso”.


La duttilità è uno dei tuoi punti di forza, sei un vero e proprio jolly di centrocampo, ma qual è il tuo ruolo preferito, quello in cui pensi di rendere di più?
“Nelle prime partite ho giocato davanti alla difesa, nell’ultimo periodo sono stato impiegato come mezzala e credo di essere migliorato anche nella fase offensiva. A parte le reti segnate, penso che giocando più avanzato posso rendere al meglio”.

Con chi ti trovi meglio dei tuoi compagni?
“Mi trovo bene con tutti, siamo un buon gruppo che durante questa esperienza al Viareggio si è consolidato ulteriormente e questo è stato uno dei fattori che ci ha consentito di ottenere buoni risultati sul campo”.

C’è qualche giocatore che ti ha impressionato alla Viareggio Cup?
“Direi due nomi: Pol Lirola, terzino della Juventus, e l’attaccante dell’Ascoli Riccardo Orsolini, che pochi giorni fa ha esordito anche in serie B”.

Quando hai iniziato a giocare a calcio?
“Ho iniziato a tirare i primi calci al pallone a Spezia a 6 anni, poi all’età di 14 anni sono andato al Milan, ma a Milano sono stato pochi mesi a causa di alcuni problemi di ambientamento. Sono rientrato a Spezia e ho fatto la trafila del settore giovanile, dai Giovanissimi fino alla Primavera”.

Quali sono i giocatori a cui ti ispiri, i tuoi modelli?
“Nessun calciatore in particolare. Marchisio è un giocatore che mi piace perché è in grado di ricoprire diversi ruoli del centrocampo”.

Hai altre passioni e interessi oltre al calcio?
“Sto frequentando il 4° anno di Liceo Scientifico e ci tengo a portare avanti anche l’impegno scolastico”.

Un sogno nel cassetto.
“Giocare al “Picco” sarebbe bello…però prima di tutto vorrei che il calcio, oltre ad essere la mia passione, diventasse anche il mio lavoro”.

Alessandro Marone