Il Chievo si conferma tabù per i partenopei, che dovranno affrontare nei prossimi sette giorni Fiorentina, Villareal e Inter.
Tre sconfitte nelle ultime tre gare contro il Chievo. I numeri collezionati dal Napoli contro la squadra di Campedelli parlano chiaro. I clivensi sono una vera e propria bestia nera per l’undici di Mazzarri. Il tecnico livornese si è affidato al turnover per il turno infrasettimanale. I “Mussi Volanti” ne hanno approfittato fermando a due vittorie lo score dei partenopei. Una vittoria importante per il Chievo, una sconfitta evitabile per il Napoli, che ha dimostrato ancora una volta di essere poco incisiva senza le sue tre bocche di fuoco.
Quando, come a Verona, mancano Lavezzi, Hamsick e Cavani, i partenopei creano pochissimo. Santana, Pandev e Mascara non sono stati all’altezza della situazione, con il macedone impalpabile e in certi casi irritante. La squadra clivense ha saputo chiudere tutti gli spazi, al pari della difesa ospite tra le cui fila hanno destato ottima impressione i debuttanti argentini Fernandez e Fideleff. Il biondo difensore centrale arrivato in estate dal Newell’s Old Boys è stato però protagonista di un erroraccio sull’azione del decisivo goal di Moscardelli, servendo la palla sul piatto d’argento all’attaccante ex Rimini che ha insaccato con freddezza.
Per il Napoli il Chievo resta dunque tabù difficile da sfatare. Una cosa davvero strana se si considera l’alta caratura dei partenopei. La squadra di Mazzarri ha le carte in regola per battere chiunque. La squadra è stata ampliata proprio per permettere al mister di far rifiatare i pezzi da novanta. Con i propri calciatori più rappresentativi in panchina, però, il Napoli è apparso meno scintillante del solito, con oggettive difficoltà a creare azioni pericolose. Una sconfitta al “Bentegodi” ci può stare. Questo non intralcia in nessun modo il cammino da protagonista che si augurano in Campania.
Con i tre tenori dell’attacco presumibilmente più freschi, il Napoli può guardare con fiducia al trittico terribile di gare in cui sarà impegnato contro Fiorentina, Villareal e Inter in sette giorni. Tre partite per dimostrare l’ennesima volta l’enorme differenza che passa tra Napoli A, quello capace di far un sol boccone di Cesena e Milan, e Napoli B, quello timido e impacciato uscito con la testa bassa dal “Bentegodi”.
Gianluca Pepe
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