L’attaccante francese arriverà in prestito dai New York Red Bulls. Wenger: “E’ stata una mia idea”.

Thierry Henry

Thierry Henry - foto dalla rete

Il 9 dicembre scorso, di fronte all’Emirates Stadium, è stata eretta una statua dedicata al più prolifico bomber della storia dell’Arsenal: Thierry Henry. Il francese è stato omaggiato insieme all’ex capitano Tony Adams e all’allenatore Herbert Chapman (che vinse gli scudetti del 1930/1931 e del 1932/1933), anche loro immortalati tramite le sculture inaugurate in occasione del 125esimo anniversario del club londinese. Henry, che ora gioca per i New York Red Bulls nella Major League Soccer, si è commosso durante la cerimonia: “Nemmeno nei miei sogni più folli avrei immaginato che un giorno avrebbero eretto una mia statua davanti allo stadio della squadra per cui ho giocato e che amo e sostengo”.


Con ogni probabilità, l’attaccante francese, che con i Gunners ha realizzato 226 reti in gare ufficiali, non immaginava neppure che da lì a poco avrebbe indossato nuovamente la maglia dell’Arsenal. Sì, perché Henry tornerà a Londra con la formula del prestito per giocare due mesi in Premier League. Manca l’ufficialità, ma è lo stesso Arsene Wenger ad annunciare l’operazione: “E’ stata una mia idea – ha detto il tecnico francese -, per due mesi sarà sicuramente con noi, anche se mancano ancora i dettagli riguardanti la sua assicurazione. Non è ancora il momento per fare l’annuncio ufficiale. Thierry ha esperienza e qualità e poi conosce benissimo questo club e può aiutare tutti i suoi compagni sul campo e fuori. Ha un talento eccezionale e poi, cosa da non sottovalutare, è un uomo molto intelligente, che può solo rivelarsi un acquisto positivo per noi”.

Henry ha 34 anni, con l’Arsenal ha giocato per otto stagioni vincendo per due volte la Premier League, per tre volte l’FA Cup e per due volte il Community Shield. Il ritorno del francese sarà fondamentale per Wenger, che tra gennaio e febbraio perderà sia Gervinho che Chamakh per la Coppa d’Africa. I tifosi dell’Arsenal, dal canto loro, dopo aver ammirato la statua, attendono solamente di rivedere il loro idolo in campo in carne ed ossa.

Emanuele Mastrangeli