Dopo che il Pm di Cremona ha lanciato l’idea di azzerare tutto, sia Petrucci che Valentini hanno risposto di no

Gianni Petrucci

Gianni Petrucci - presidente del Coni (foto dalla rete)

L’inchiesta calcioscommesse si sta allargando sempre più e proprio in questi giorni partono i nuovi interrogatori da parte della procura federale ma se nella giustizia sportiva si vuole andare fino in fondo, ecco che da quella ordinaria sembra arrivare una richiesta di stop. A parlare è il procuratore della Repubblica Roberto Di Martino che auspicherebbe una sorta di amnistia per voltare definitivamente pagina e azzerare tutto: “Secondo me sarebbe auspicabile qualche provvedimento, tipo amnistia, in senso sportivo soprattutto, non tanto dal punto di vista penale,  qualche cosa che consenta un chiarimento e di ripartire da zero, senza provocare danni a nessuno”.

Dopo queste dichiarazioni forti si sono susseguite le risposte al PM che hanno l’unico denominatore del no. Il primo a parlare è stato il presidente del Coni Petrucci che, intervistato dall’Ansa, ha ribadito che la giustizia sportiva andrà avanti. “Rispetto l’opera dei magistrati e dunque ringrazio Di Martino per il lavoro che sta facendo.  – ha detto Petrucci – Ma ho sentito anche il presidente della Figc, Abete, e quella dell’ amnistia sportiva è un’ipotesi irrealizzabile.


Proprio il Coni – aggiunge Petrucci -, in osservanza al Cio, ha recentemente varato un codice etico per il rispetto dei principi di lealtà e correttezza sportiva, è evidente che non possiamo essere favorevoli all’amnistia.Nel momento in cui vengono alla luce certi episodi, il nostro discorso deve essere chiaro dall’inizio e non dare adito a dubbi o interpretazioni diverse”.

Gli fa eco il direttore generale della Figc  Antonello Valentini che ricorda come ci siano sconti di pena per chi collabora: ”Noi abbiamo gia nel codice di giustizia sportiva dei provvedimenti che premiano chi collabora fattivamente. Questa e’ la strada per trattare tutti allo stesso modo mentre quella dell’amnistia non mi sembra proprio percorribile”.