Conferenza stampa della vigilia per mister Giovanni Bucaro. Il tecnico dell’Avellino presenta la gara contro il Monza e fa capire l’importanza della settimana (3 gare in 7 giorni) che inizia proprio contro i biancorossi di Gianfranco Motta. 3 gare che possono indirizzare in maniera definitiva il destino dell’Avellino:”Settimana decisiva: contro i biancorossi la classica partita con la <<P>> maiuscola. Confido anche nel supporto dei nostri tifosi.“
Consueta conferenza stampa della vigilia per il tecnico dell’Avellino, Giovanni Bucaro, che, prima dell’ultimo allenamento di rifinitura, incontra i giornalisti per presentare non solo la gara contro il Monza di Gianfranco Motta, prossimo avversario dei lupi, ma quella che da molti è stata definita “la settimana decisiva” per il prosieguo del campionato della formazione biancoverde, al termine della quale sarà chiaro se i playoff sono solo un sogno proibito oppure si può provare davvero a conquistarli.
SETTIMANA DECISIVA. CONTRO IL MONZA PARTITA CON LA “P” MAIUSCOLA – 3 gare in 7 giorni: Monza, Pro Vercelli (entrambe al Partenio-Lombardi) e Ternana (al Liberati di Terni), 270 minuti in cui si potrebbe decidere il campionato dell’Avellino: “Questa che andiamo ad affrontare è sicuramente la settimana più importante del nostro campionato. –esordisce cosi il trainer dei biancoverdi che prosegue nella sua disamina – Perché ci farà capire dove possiamo arrivare e quindi quale diventerà l’obiettivo a cui realmente possiamo puntare. Sarà una settimana da fare al massimo delle nostre forze.
Soprattutto la partita di domani (contro il Monza ndr) che è la prima ed è la classica partita con la P maiuscola, quella che non possiamo sbagliare assolutamente. Una partita da giocare nel migliore dei modi perché con una vittoria possiamo quasi ipotecare il discorso salvezza e concentrarci su qualcosa di più importante, perché sono convinto che con più tranquillità e meno pressioni dal punto di vista del risultato questa squadra può fare ancora meglio di quello che ha fatto fino ad adesso”.
PRESSIONI DI RISULTATO, OGNI ERRORE IN QUESTA FASE E’ FATALE – Il tecnico però precisa subito che quando parla di pressione si riferisce solo a quella relativa al risultato: “Quando parlo di pressioni, non mi riferisco alla tifoseria, alla stampa o alla società ma parlo di pressioni di risultato che la squadra può avere. Quelle pressioni che possono avere anche squadre come per esempio il Carpi che gioca senza pubblico. Si va verso la fine del campionato; è questo tipo di pressione che il giocatore sente sempre di più come anche tutto lo staff. È normale.
Si avvicina il traguardo, puoi sbagliare meno quindi le pressioni, ma ripeto è un discorso all’interno di una squadra che capisce che ci sono dei momenti diversi perché all’inizio, quando sei alle prima partite, tu pensi sempre che puoi recuperare. Adesso non puoi recuperare più, non puoi sbagliare niente, quindi è normale che le pressioni aumentano. In questo momento la cosa più importante è raggiungere questo obiettivo (la salvezza ndr), quello che conta quindi è mettere più squadre dietro di noi. Questo non significa poi mollare la presa anzi questa squadra composta da tanti giovani con più serenità, può giocare con maggiore tranquillità e quando giochiamo cosi siamo capaci di fare grandi cose”.
QUALCOSA CAMBIERA’ NELL’UNDICI TITOLARE – Il tour de force che si appresta ad affrontare l’Avellino sommato alle assenze di Arcuri (squalifica) e Manuel Ricci (colica renale) e alla non perfetta condizione di Herrera potrebbe portare qualche variazione nell’undici titolare già a partire dalla gara contro il Monza: “È normale – confessa Bucaro – che qualcosa domani dobbiamo cambiare perché abbiamo avuto, a parte la squalifica di Arcuri, anche il problema con Manuel Ricci che è stato un po’, un brutto colpo per noi perché lo perdiamo e non sappiamo neanche per quanto tempo. Quindi sicuramente dobbiamo cambiare, visto che dobbiamo giocare 3 partite in 7 giorni. Sarei stato più contento se avessi avuto tutti e tre a disposizione, perché abbiamo anche Herrera che rientra, però non è al massimo e sarebbe rischioso metterlo in campo quindi un qualcosa ci manca.
Diciamo dispiace solo per questo e siamo costretti domani a cambiare qualcosa”. Rientrano Massimo e Millesi si potrebbe avere qualche variazione soprattutto nella zona mediana? : “Diciamo che si potrebbe avere, però pure Massimo non è nelle migliori condizioni. Questa settimana si è allenato con regolarità ma ha perso parecchi giorni prima, ha avuto una ricaduta la scorsa settimana e non è al massimo. A questo punto del torneo devo far giocare quelli che a livello di condizione e di testa siano più convinti e stiano meglio a livello fisico perché da qui in avanti il discorso fisico conta. Diciamo che potrebbero esserci tre punte vere con Millesi che potrebbe giocare alto, anche se non lo so ancora. Abbiamo qualche problemino che ci porta a fare delle scelte diverse rispetto a quello che avremmo voluto fare da qui alla fine del campionato” .
<<IMPORTANTE SARA’ L’APPROCCIO, LA VOGLIA E LA DETERMINAZIONE E LA SPINTA DEL PUBBLICO>> – Come al solito non si nasconde dietro le assenze mister Bucaro : “Dovrò fare delle scelte quasi obbligate però questo non significa che avremo qualche deficit. L’importante sarà l’approccio , la voglia, la determinazione. – il tecnico dei lupi confida anche nel supporto del pubblico biancoverde – Mi auguro ci sia una spinta da parte del pubblico perché, come ho detto all’inizio di questa conferenza, per noi è la partita con la P maiuscola che non possiamo sbagliare e quindi mi aspetto, perché domani ci saranno delle difficoltà e comunque il Monza ultimamente ha fatto bene, ha preso una brutta batosta domenica quindi verrà ancora con una maggiore concentrazione.
Una squadra che è stata rinforzata e nelle cui fila militano tutti giocatori che fino ad un anno e mezzo giocavano anche in B, come Colacone, Biso, Zenoni e Iacopino. Tutta gente che sa giocare a calcio. Adesso magari gioca in C ma è gente che ha fatto calcio a livelli importanti. Abbiamo anche il problema con il campo che è stato, diciamo, quasi distrutto dalla neve quindi non sarà facile neanche giocare e per questo mi aspetto una spinta che il pubblico ci deve dare perché domani avremo delle difficoltà, non voglio anticipare come può essere la partita, però sicuramente avremo delle grosse difficoltà che possiamo sopperire con la massima grinta e con l’aiuto della gente che qui alla fine può essere determinante per noi”.
THIAM, PREGI E DIFFETTI COME TUTTI I CALCIATORI AFRICANI – Uomini contati e scelte obbligate potrebbe essere l’occasione giusta per rilanciare elementi come l’ex Inter, Mame Baba Thiam. Elemento dalle indubbie qualità tecniche che però a livello tattico lascia molto a desiderare. Bucaro traccia un interessante profilo dell’attaccante senegalese, partendo proprio dalle caratteristiche che hanno i calciatori che provengono dal continente nero: ”Per capire Thiam, dobbiamo fare un po’ l’analisi dei calciatori africani; sono anarchici ma ce l’hanno nella loro indole. È difficile. Loro magari ti fanno delle cose, tu gliele richiedi, gli fai delle ripetizioni nell’allenamento, ma poi non ti ascoltano durante la partita, sono così, sono impulsivi. Anarchici è la parola giusta non è un discorso relativo al solo Thiam ma un po’ in maniera generale di tutti i calciatori che vengono da questo continente.
Vanno un po’ a zonzo, giocano a fiammate. Questo purtroppo è un loro limite altrimenti le nazionali come quelle di Ghana e Senegal vincerebbero tutto. Hanno forza, fisico, sono superiori alla razza bianca e per questo dovrebbero vincere sempre, però poi hanno queste cose che non è facile andargliele ad inculcare perché vengono da un continente diverso, hanno i loro pregi e i loro difetti, quindi è generalizzato. Thiam non ha fatto male quando è entrato a Carpi perché ha rotto un po’ gli equilibri in quel momento, però è normale che un giocatore a livello tattico un po’ di confusione te la fa, ma fa parte della loro indole. Generalizzo perché nel confronto che abbiamo anche negli allenatori, anche quelli di serie maggiori, tutti sanno che come ti danno, ti tolgono. Non è facile incidere su un giocatore.
Hanno grandi qualità, però poi magari ti fanno la partita da quattro, non hanno la continuità di gioco che magari ha il giocatore europeo o sud-americano che è più orientato verso certi tipi di concetti – Detto questo, il trainer siciliano non boccia il senegalese anzi – Thiam è un giocatore che può avere anche grandi prospettive in questo calcio però, ripeto, è la loro indole quella di essere impulsivi, anarchici e difficili da collocare. Come ti possono fare grandi cose, si possono perdere in un bicchiere d’acqua. Fa parte, ripeto, della loro natura”.
Pietro Esposito