Un arresto cardiaco fa volare in cielo un giovane calciatore che amava la vita. Inutili i soccorsi

Piermario Morosini

Piermario Morosini (foto dalla rete)

Le parole se le porta via il vento, ora è solo questione di riflettere e rimanere in silenzio per la morte di un povero ragazzo giovanissimo. Lui era Piermario Morosini, calciatore del Livorno, con il sogno di diventare un atleta di successo. Tanta trafila, dalle giovanili fino alla prima squadra. Tante squadre: Atalanta, Udinese, Vicenza, Reggina, Bologna, Padova e appunto Livorno, per un unico obiettivo, imporsi nel calcio italiano, ma… Nella vita di tutti i giorni c’è un ma, insormontabile, che si chiama destino, proprio quel destino che a 25 anni lo ha fatto volare in cielo in mezzo la sua famiglia per un arresto cardiaco durante la gara contro il Pescara.

Si, la sua famiglia, padre, madre e fratellino disabile che erano deceduti tempo fa. Un destino crudele per lui.  Bisogna capire il reale valore della vita, forse troppo breve per essere vissuta, ma mai troppa per essere goduta. Basta un attimo e tutto svanisce, come successo questo pomeriggio allo sfortunato calciatore amaranto. Piermario era amante della buona musica, il suo idolo rispondeva al nome di Ligabue e non solo, amava anche il mare, anzi era la sua seconda casa. Persona umile, spiritosa quanto basta, che sorrideva sempre a dispetto di una vita che fino a questo momento le aveva riservato più cose brutte che belle.


Ora il mondo del calcio lo piange, lo piange l’Italia, lo piange Bergamo che, sin da piccolo, lo aveva coccolato e cresciuto. Lo piange in primis l’Atalanta, poi l’Udinese, proprietaria del cartellino, ma anche tutte le persone che lo conoscevano, a cominciare dai suoi compagni di squadra, in lacrime dal primo momento. Pochi minuti che hanno portato via un ragazzo solare, che aveva progetti per il futuro, un ragazzo sfrontato che si godeva la vita sempre. Ora non ci sei più Piermario, mancherai a tutti, anche a chi non ha avuto la fortuna di conoscerti. Di polemiche non ne vogliamo sentir parlare, ora gentilmente state tutti in silenzio e pregate per lui. Ligabue cantava “E adesso che sei dovunque sei chissà se ti arriva il mio pensiero, chissà se ne ridi o se ti fa piacere”…Campione, il pensiero di tutta Italia è rivolto verso di te. Ciao…

 

Matteo Brancati