Christian Wilhemsson è sbarcato nella MLS tra le file dei Los Angeles Galaxy. Ebbe una fugace esperienza anche nella Roma vincendo una Coppa Italia.

Christian Wilhemsson

Christian Wilhemsson (foto dalla rete)

Il calcio nord-americano meglio conosciuto con il nome di MLS, a conti fatti non si può certo ormai definire come un ricco parcheggio per giocatori ormai a fine carriera. Infatti ormai sempre più giocatori europei scelgono il campionato a stelle e strisce come meta in cui potersi rilanciare ed aprire una nuova pagina della propria carriera. Il primo che capi ciò fu David Beckham, seguito a ruota da Thierry Henry, a tali ed illustri arrivi come quelli di: Ferrari, Corradi, Di Vaio e Nesta, giocatori che senza dubbio hanno fatto e stanno facendo crescere il livello del campionato nord-americano.

Da qualche giorno in forza ai Los Angeles Galaxy dopo gli arrivi di Beckham e Keane è giunto il terzo giocatore europeo di un certo spessore, ossia Christian Wilhelmsson. Nato in Svezia 33 anni fa, fino ad oggi il centrocampista ha avuto senza dubbio una carriera discreta, senza però mai salire all’onore delle cronache. Il suo lungo viaggio nel mondo calcio professionistico comincia nell’ormai lontano ’97, quando approda al Mjällby, formazione con cui militerà fino alla stagione 99, per un totale di 52 gare disputate e ben 11 reti realizzate. Dal 2000 con l’arrivo del nuovo secolo, per Christian arriva un nuovo contratto con il Stabæk team cui milita fino 2003, migliorando a vista d’occhio il proprio score, composto da 84 gare disputate e ben 25 reti realizzate. Tali dati impressionano e non poco la dirigenza dell’Anderlecht celebre team belga.


In Belgio milita per altre tre stagioni, che migliorano senza dubbio lo score per quanto concerne le gare disputate, infatti Christian scende in campo in ben 90 gare ufficiali, quindi ben 6 gare in più giocate rispetto al triennio precedente. Però l’aria belga non fa bene al suo senso del gol, infatti in tre anni realizza sole 14 reti 11 in meno rispetto alla sua seconda esperienza calcistica in Norvegia, cosi dal 2006 fino al 2008 vola in Francia per vestire la maglia del Nantes, con cui disputa sole 13 gare senza realizzare alcuna rete. Dopo la buia parentesi francese per il centrocampista si aprono le porte del campionato italiano grazie alla Roma, con il team capitolino gioca per pochi mesi, quanto bastano per scendere in campo in 19 gare e realizzare 1 rete, ma soprattutto conquistare la Coppa Italia.

Conclusa l’esperienza italiana vola in Inghilterra prima dove all’ombra di Sua Maestà veste la maglia del Bolton, ma il paese britannico non porta fortuna al centrocampista svedese, infatti gioca solo 8 gare senza realizzare alcuna rete. Cosi nel mese di gennaio 2008 vola in Spagna per vestire la casacca del Deportivo, dove torna ai livelli avuti nel periodo romano, giocando ben 15 gare con una rete realizzata. Chiusa l’esperienza spagnola vola negli Emirati Arabi dove gioca dal 2008 al 2012, per un totale di 73 gare disputate condite da 19 reti. Però quando tutto lascia pensare che il 33enne centrocampista sia destinato ad una conclusione di carriera nel dorato ma poco entusiasmante calcio arabo, arriva come in un film quella possibilità alla quale non crede ne il protagonista ne il pubblico in sala.

La possibilità di Christian si chiama Los Angeles Galaxy ossia tra i team più ricchi ed importanti della MLS, detentore del titolo vinto nella passata stagione, senza pensarci su troppo l’ex romanista vola all’ombra di Hollywood, dove come in un film non fa neanche in tempo a scendere in campo, che alla sua prima gara con la maglia dei Galaxy realizza la sua prima rete. Ora quale sarà la nuova carriera di Christian e dove potrà condurlo solo il destino può saperlo, ma senza dubbio è una di quelle belle storie di sport che merita di essere raccontante, soprattutto quando per protagonisti non sono i celebri campioni che tutti conosciamo, ma ben si un normalissimo giocatore. Con il suo arrivo in MLS il campionato nord-americano ha senza dubbio acquisto un giocatore che con la sua esperienza non solo potrà aiutare e non poco il suo team, ma potrà contribuire alla crescita del campionato americano.

Davide Piteo