Focus su uno dei talenti più luminosi del panorama calcistico europeo. Un centrocampista che potrà ripercorrere le orme dell’ ex gloria rossonera.

Oscar in azione con la casacca dei Blues (foto della rete)

E’ vero, quando si hanno i soldi fare mercato è molto più semplice. Però a volte la materia prima non basta e per fare il buon affare sono necessari anche altri fattori quali fortuna, apertura al rischio, una buona dose di sana pazzia e irrazionalità. Questa probabilmente ha indotto il patron del Chelsea Roman Abramovich a mettere sul piatto ben 31 milioni di euro per un centrocampista classe ’91 fino a qualche mese fa sconosciuto ai principali addetti ai lavori europei. Eppure, ad oggi, i fatti gli stanno dando ragione e stanno pienamente legittimando il suo cospicuo investimento.

Emboaba Oscar è un calciatore brasiliano nato il 9 settembre 1991. Inizia la carriera nelle giovanili del Sao Paulo, squadra che nel 2008 lo lancerà nella massima competizione carioca. Con quella casacca però, Oscar fa fatica a far emergere tutto il suo valore tanto che, nel 2010, viene ceduto all’Internacional di Porto Alegre. Ed è qui che questo diamante grezzo comincia a luccicare e a farsi conoscere: in due anni colleziona 36 presenze, 11 gol, una miriade di assist e giocate da vero top player. Nel frattempo molte squadre europee non stanno di certo a guardare e ammirano passo dopo passo l’exploit e la costante crescita di questo talentino: Inter, Juventus ma anche Real Madrid e Barcellona si innamorano delle sue giocate, ma alla fine a spuntarla sono i petrodollari del patron dei Blues.

L’Oscar appena 21enne si affaccia quindi per la prima volta ad un campionato europeo, ossia la Premier League. Dopo un inizio di stagione un po’ timido e titubante, dovuto alla fisiologica necessità di adattarsi ad una calcio e ad un mondo così diversi da quelli passati, il giovane brasiliano inizia a mettere in mostra tutte le sue doti. Il Chelsea, come ben sappiamo, è una squadra piena zeppa di campionissimi, eppure il buon Oscar è sempre riuscito a ritagliarsi i suoi spazi, in campionato come in coppa (i tifosi della Juventus rammenteranno, loro malgrado, la splendida doppietta che realizzò il 19 settembre, in quello che tra l’altro era il suo esordio in Champions League).


Molti lo paragonano all’ex milanista Kakà ma in realtà, se si esclude una discreta somiglianza fisica e in alcune movenze, i due fuoriclasse sono tatticamente molto diversi. Il primo lo conosciamo tutti, in questa sede ci appresteremo pertanto a presentare il secondo, il nuovo che avanza. Uno dei migliori pregi di questo giovane talento è legato alla sua versatilità: fondamentalmente lo si può schierare in tutta la trequarti, anche sull’esterno, e addirittura come mezzala; tuttavia il collocamento da lui prediletto, nel quale è stato maggiormente schierato è quello di trequartista, in appoggio ad un’unica punta forte fisicamente come lo è Torres nel Chelsea. Insomma, abbiamo presto capito come quello del posizionamento nel rettangolo verde non costituisca un problema per questo atleta.

Questa sua duttilità è comprensibile solo se si guarda a quelli che sono gli ottimi fondamentali e l’egregia tecnica che questo giovane magnificamente personifica. Oscar infatti svaria moltissimo su tutto il centrocampo, spesso si abbassa sulla linea mediana per ricevere palloni giocabili e impostare egli stesso le azioni dei suoi, oppure si proietta in fase offensiva e li prova ad illuminare la scena cercando di aprire le ermetiche difese avversarie. Con la palla tra i piedi palesa la calma e la tranquillità dei campioni, non butta mai via la sfera e le sue giocate non risultano mai banali. Insomma parliamo di un giocatore totale, che, sfruttando delle notevoli qualità tecniche e di personalità, fa sempre sentire la sua presenza in mezzo al campo.

Difetti? Beh qualcosa in cui deve migliorare c’è sicuramente: a volte nell’eseguire certe giocate risulta un po’ troppo lezioso, poco “cattivo” e determinato; diciamo che, in alcuni frangenti della gara, un po’ di convinzione in più gli permetterebbe di fare il definitivo salto di qualità. In questo il tempo è indubbiamente dalla sua parte e i fenomeni che si ritrova in quadra non possono che aiutarlo e sostenerlo nel suo processo di maturazione calcistica. Questo è Emboaba Oscar: un giocatore in grado di tutto, come di ricevere il pallone dai 20 metri, aggirare con un numero l’avversario e battere a rete con un imprendibile destro a giro Gigi Buffon, uno dei portieri più forti al mondo. E poi di corsa sotto la curva dello Stamford Bridge a festeggiare quello che è stato un vero e proprio capolavoro da oscar.

Nicola Ledri