Potente, carismatico, roccioso e polivalente: l’indistruttibile tedesco ricoprì di successi Inter e Bayern Monaco. Nel 1990 vinse Coppa del Mondo e Pallone d’Oro!

Matthaus

Lothar Matthaus(foto solofutbol)

Qualcuno nel cuore rimane sempre… In un club leggendario e amatissimo come l’Inter sono davvero in pochi ad avere avuto gli stessi consensi che ha avuto lui nel corso della sua vita sportiva in quel di Milano. Ma un campione così metteva davvero tutti d’accordo: tifosi, stampa, addetti ai lavori e persino avversari. Il suo nome è Lothar Matthaus e, rovistando nel suo infinito bagaglio tecnico, facciamo fatica a elencare in modo coerente le sue qualità e le sue indiscusse capacità. Il problema è: da dove cominciare? Probabilmente è giusto ricordare, soprattutto ai più giovani, che il tedesco è stato il primo vero calciatore moderno, polivalente e efficace come un computer! Teutonico nel cervello, nel fisico e nella determinazione ma dotato anche di un cuore e una dedizione che trascinava le sue squadre alle vittorie e ai traguardi più difficili.

Lothar Matthaus nacque il 21 marzo del 1961 ad Erlangen e si affermò in tenera età nel Borussia Monchengladbach. Il passaggio nel 1984 al Bayern Monaco era già il preludio a qualcosa di importante. Le sue qualità si manifestarono subito con impeto: Matthaus era un centrocampista di grandissimo vigore atletico, rigoroso ma corretto, esemplare per il suo impegno in campo e la disciplina tattica. Perfetto in interdizione ed efficacissimo nei tackle o nel recupero della palla, Lothar lavorava moltissimo (spesso anche da solo) per migliorare il suo tiro dalla distanza. La sua volontà ferrea e la sua abnegazione erano ammirevoli e i frutti non tardarono ad arrivare: col Bayern vinse tre titoli e due Coppe di Germania, mentre era già un pilastro della nazionale tedesca quando, nel 1986, sfiorò il titolo mondiale in Messico perdendo in finale con l’Argentina di Diego Maradona. Nel 1988 Matthaus raggiunse l’Italia e firmò un contratto pluriennale con l’Inter di Giovanni Trapattoni; l’allenatore giusto al momento giusto per l’asso tedesco!


Con i nerazzurri Matthaus toccò livelli altissimi di rendimento: divenne devastante nei calci piazzati e nei tiri dalla distanza, grazie a conclusioni simili a cannonate. Pur non avendo i virtuosismi di Maradona o