Terzo trionfo come allenatore, dopo i due al Milan, nessuno meglio di lui. E pensare che qualche anno fa lo chiamavano “perdente”…
C’è un pezzo di Italia che trionfa in Europa. Se le nostre squadre deludono anno dopo anno, ci pensa Carletto Ancelotti a tenere alta la bandiera tricolore vincendo niente meno che la UEFA Champions League. Un trionfo che il Real Madrid attendeva da dodici anni ed il suo allenatore da sette. Un trionfo reso ancora più bello ed epico per essere arrivato battendo i vicini dell’Atlético Madrid nel primo derby in una finale e per essersi materializzato con un gol al 93’.
Con questa vittoria, Carlo Ancelotti sale a tre titoli alzati come allenatore, staccando i rivali Mourinho e Guardiola. Sulla stampa italiana e internazionale si è scritto che l’emiliano è il primo allenatore a vincere tre volte la Coppa dei Campioni. Un errore, perché, se nessuno ha fatto meglio, c’è chi ha fatto altrettanto: anche Bob Paisley, infatti, ne vinse tre, tutte con il Liverpool, negli anni 1977, 1978 e 1981, quest’ultima battendo in finale a Parigi proprio il Real Madrid. Sono, dunque, Ancelotti e Paisley i due re di coppe. A Carletto il plus di averne vinte anche due da calciatore.
Si lascia alle spalle il folto gruppo degli allenatori bi-campioni: oltre ai sopracitati Guardiola e Mourinho, ci sono anche Arrigo Sacchi e Nereo Rocco, gli argentini Helenio Herrera e Luís Carniglia (che vinse la “Tercera” e la “Cuarta” del Madrid), gli spagnoli José Villalonga (tecnico vincitore delle prime due edizioni), Miguel Muñoz (lui in panchina quando il Madrid vinse la “Quinta” e la “Sexta”) e Vicente Del Bosque (sue la “Octava” e la “Novena”), il famigerato Béla Guttmann la cui maledizione tiene in scacco il Benfica da 52 anni, il rumeno Ștefan Kovács, i tedeschi Dettmar Cramer, Ottmar Hitzfeld e Jupp Heynckes, l’inglese Brian Clough e ovviamente Alex Ferguson.
La tripletta di Ancelotti segna anche il passo in quanto alla nazionalità degli allenatori vincitori: gli italiani sono 11 (ad Ancelotti, Sacchi e Rocco si sommano anche Trapattoni, Capello, Lippi e Di Matteo), davanti ai 9 spagnoli ed i 7 tedeschi e inglesi. Per contro, la finale tutta spagnola fa si che la Spagna stacchi l’Italia e l’Inghilterra (ferme a 12 titoli totali) con 14 coppe campioni.
E pensare che ad inizio carriera Ancelotti era considerato un perdente. Magari perdente di successo, ma fa lo stesso. Le prime esperienze, sulle panchine di Parma e Juventus, furono buone ma non vincenti, con le sue squadre che spesso si fermavano ad un passo dalla gloria senza riuscire ad agguantarla. Al Milan pareva andasse allo stesso modo, poi il rigore di Shevchenko ad “Old Trafford” cambiò tutto. Ed oggi eccolo qua, Carlo Ancelotti re di coppe che alza la “Décima” del Real Madrid.
Mario Cipriano