Focus sul rendimento dei calciatori gialloblu in merito alla stagione appena archiviatasi. Chi ha reso sopra le aspettative? Chi ha deluso? Scopriamolo insieme!

Dario Dainelli, il leader difensivo dei gialloblu (foto della rete)

Dario Dainelli, il leader difensivo dei gialloblu (foto della rete)

Tempo di bilanci in casa Chievo Verona. Anche quest’anno i “Mussi volanti” hanno conseguito il loro scudetto, salvandosi con una giornata d’anticipo in quel di Cagliari. La stagione è stata a dire il vero molto contorta. L’ingaggio di un tecnico esperto come Sannino non ha portato i frutti sperati.

Si è quindi arrivati alla separazione col mister campano per richiamare al timone Eugenio Corini il quale, tra una ostacolo e l’altro, è riuscito nell’impresa di salvare i gialloblu. Ora è tempo di festeggiamenti. Doverosi. Poi va programmata la prossima annata. Magari proprio con Corini alla guida, con una squadra costruita e amalgamata fin dall’inizio in linea con le sue esigenze.

Orientati alla prossima stagione quindi, ma anche pronti a tirare le somme di quella appena passata. Ecco il pagellone dei principali protagonisti della stagione (quelli che hanno collezionato più minutaggio), stilata per voi da TuttoCalciatori.Net.

Agazzi: voto 7.5. E’ destinato al Milan e siamo convinti che la casacca rossonera non gli starà stretta. Anzi. Arrivato in punta di piedi durante il mercato di gennaio, si è rivelato uno dei principali artefici della salvezza gialloblu. Para il parabile e spesso l’imparabile, tanto da relegare in panchina l’affidabile Puggioni. Pochissime le sbavature mentre i “miracoli”,con lui tra i pali, sono di routine. Il prossimo anno il Chievo sentirà la sua mancanza. SARACINESCA.

Frey/Sardo: voto 6. I due laterali si alternano spesso a destra. Attenti e abbastanza affidabili dietro. Osano poco in fase di spinta limitandosi spesso a svolgere il “compitino”. SCOLASTICI.

Dainelli (nella foto): voto 7. Mezzo voto in più per il gol salvezza contro il Cagliari. E’ sicuramente il più positivo del pacchetto arretrato clivense. Giocatore esperto, affidabile e abilissimo nel gioco aereo. Qualche sbavatura c’è stata, ma data l’età gliela perdoniamo. BALUARDO.



Cesar: voto 6. L’altro centrale ha disputato una discreta annata. Domina anche lui in fisicità e nelle palle alte però qualche disattenzione la concede spesso e volentieri. SUFFICIENTE.

Drame: voto 6.5. Ormai è una certezza. L’esterno sinistro senegalese si esibisce nell’ennesima stagione sopra la media. Quest’anno qualche acciacco fisico lo rallenta, ma quando è in campo non delude mai, supportando anche la manovra offensiva. AFFERMATO.

Rigoni: voto 7. Stagione della consacrazione per il capitano clivense. Detta i ritmi della squadra, corre, lotta, fa interdizione e appare sempre lucido anche con la sfera tra i piedi. Il Chievo non può fare a meno del suo “tuttocampista”. IMPRESCINDIBILE.

Radovanovic: voto 6. E’ stata una delle sorprese più piacevoli della stagione. Il tecnico gli da molta fiducia e lui spesso lo ripaga con prove convincenti. Tanta fisicità e tanto “lavoro sporco” in mezzo al campo. Le salvezze passano anche da questi giocatori. UTILE.

Guana: voto 6. Vedi sopra. Fa il suo in mezzo al campo. Garantisce poca qualità, però la sua presenza si fa sempre sentire. ESPERTO.

Hetemaj: voto 6.5. Da trequartista ha trovato la sua dimensione. Non è il classico numero 10, sia chiaro, ma il suo dinamismo, abbinato a buone doti tecniche e ad uno spiccato tempismo negli inserimenti, lo rendono una delle armi in più del Chievo Verona. Il tutto condito da una abnegazione e da una grinta d’altri tempi. LOTTATORE.

Paloschi: voto 6.5. Che sia definitamente nata una stella? Forse lo sapremmo meglio già dal prossimo anno. Di certo c’è che il novello Inzaghi sta sbocciando: 13 gol in Serie A non vengono per caso. Per il Chievo è determinante: lotta, “fa a sportellate con tutti”, riempie l’area e fa parecchi gol. Magari non riesce ancora a dare continuità alle sue prestazioni però è giovane e i margini per migliorare ci sono tutti. In bocca al lupo al Ds Sartori che quest’estate dovrà gestirne la comproprietà col Milan. BOMBER.

Thereau: voto 5. La nota meno lieta della stagione. E’ spesso tormentato da problemini e acciacchi fisici, però è riuscito a raccogliere un buon minutaggio senza mai riuscire ad incidere veramente. Dovrebbe essere il giocatore che “accende la luce” aprendo varchi nelle difese avversarie, anche se raramente ci riesce per davvero. Vive sostanzialmente di fiammate ma, per la tecnica di cui dispone, queste non bastano. Se avesse ripetuto le prestazioni degli ultimi due anni la salvezza sarebbe stata più in discesa. INVOLUTO.

Obinna: voto. 5.5. Mezzo voto in più per la doppietta nella passerella finale contro l’Inter, ma, escludendo questo doppio lampo, il semestre del nigeriano non è stato all’altezza. Tornato alla base accompagnato da molte aspettative, Obi non ha fatto breccia nel cuore dell’allenatore che spesso lo ha relegato in panchina. Qualche spezzone e poco altro quindi, nei quali ha dimostrato di essere lontano parente dell’Obinna che anni fa dilettava i tifosi con le sue capriole. E’ in prestito, difficilmente verrà riconfermato. DELUDENTE.



Lazarevic: voto 6. Impossibile non chiudere con l’autore di quello che è stato il gol spartiacque della stagione gialloblu. Minuto ’88 del derby d’andata contro l’Hellas Verona, lo sloveno riceve palla da sinistra e di piattone batte l’incolpevole Rafael. Un gol questo che è valso moltissimo in termini di classifica e che ha dato una vera e propria iniezione di fiducia alla squadra per il proseguo del campionato. Il ragazzo entrava perlopiù a gare in corso cambiando sovente volto ai suoi: imprevedibilità, tecnica sopraffina e abilità nell’uno contro uno lo rendono praticamente immarcabile. In certe giocate è un po’ fumoso, ma anche lui è giovane e ha il futuro dalla sua parte. Se rimane, il prossimo anno può reclamare più spazio. TALENTO.

Corini: voto 6.5. Il suo scudetto l’ha agguantato anche questa volta. Subentra in corsa e, con la vittoria nel derby all’esordio, da subito una forte scossa all’ambiente. Il bel gioco spesso latita, ma la squadra dimostra di avere un’identità, un’anima e soprattutto segue ciecamente il proprio allenatore. La coesione e l’unità d’intenti da parte di tutti sono risultati ingredienti chiave per raggiungere la salvezza. Il “Genio” ha spesso cambiato moduli e tattiche ma queste fondamenta non sono mai venute meno. Ora il tecnico è in trattativa con la società. Tutti incrociano le dita affinché venga riconfermato. Lo sperano i tifosi, lo sperano i calciatori. Se lo meriterebbe il “Genio”.

 

Nicola Ledri