Due pareggi di fila per la Nazionale di Prandelli che a 10 giorni dall’inizio del Mondiale è un cantiere aperto e non parte per il Brasile con entusiasmo.

Cesare Prandelli

Cesare Prandelli – foto dalla rete

Il primo tempo di Italia-Lussemburgo ha fatto storcere il naso a molti, nella ripresa dopo il pareggio del Lussemburgo sono arrivati i pensieri neri, gli incubi. C’è da fasciarsi la testa? In amichevole Prandelli ultimamente ha vinto solo con San Marino lo scorso anno, gli azzurri nelle partite premondiali hanno poche motivazioni, chissà poi perché?

L’Italia non vince da 20 anni prima dei Mondiali, i muscoli sono induriti dagli allenamenti di queste settimane è vero, ma anche quante giustificazioni si trovano?. Cosa non ha funzionato negli 11 messi in campo? Quasi niente.

La coppia PirloVerratti come doppio play-maker non ha funzionato; si “pestano i piedi” il giocatore del Psg ha comunque messo in area 2/3 palle importanti innescati da appena fuori area ma in mezzo al campo ha fatto vedere poco. Pirlo peggio, un ombra di se stesso: poche giocate, non è apparso penetrante, poteva stare anche in tribuna che non se ne sarebbe accorto nessuno.

Le fasce: si è fatto vedere De Sciglio in spinta sopra la metà campo, ma ne ha azzeccate poche, molto impreciso. A sinistra Abate non riusciva a combinarsi a dovere, stava troppo indietro. Si sono intesi poco nel primo tempo il “triangolo” davanti Marchisio, Candreva, Balotelli. Troppe pretese per il laziale che deve sacrificarsi a stare più al centro, non è il suo ruolo naturale, non ha i tempi, e non permette a Balotelli di ricevere palle.

SuperMario qualche palla l’ha avuta, non è riuscito ad incendiare la gara, è apparso non motivatissimo, ciondolante, nella ripresa ha sprecato una rete fatta stampando la palla sulla traversa come Candreva. Marchisio autore della rete della vittoria, ha fatto un’ onesta gara riempiendo gli spazi. De Rossi ha svolto il proprio lavoro non andando oltre l’ordinaria amministrazione. L’entrata di Cassano nella ripresa ha movimentato per taluni aspetti il gioco: nelle linee è il giocatore attualmente nei 23 che con la palla può fare quello che vuole. La formazione messa in campo a Perugia non può essere la formazione titolare il 14 Giugno con l’Inghilterra. L’infortunio di Montolivo mette in condizione la squadra di mettere fuori il cartello lavori in corso e a 10 giorni dal Mondiale è molto delicato, pericoloso.


La perdita di Montolivo non è una cosa da poco per il C.T. che deve rivedere gli equilibri di centrocampo, trovare punti fermi con gli esterni che oggi sono Abate e De Sciglio. La rete presa negli ultimi 5 minuti fa cadere negli incubi anche il reparto difensivo storicamente più solido. Possiamo trovare anche giustificazione nei cambi, nella poca concentrazione dei sostituti in quel momento in campo, ma il Lussemburgo è una squadra poco più che materasso certi risultati sono imbarazzanti, non si devono vedere.

Ci presentiamo in Brasile per nulla sulle ali dell’entusiasmo, tra polemiche per la selezione dei 23 e risultati che non arrivano, non riusciamo a vincere neanche con avversari di basso valore, dopo lo scialbo 0-0 di Londra, con il modesto Lussemburgo abbiamo fatto una “figuraccia”. Ora tocca a Prandelli, il “capo” della Nazionale, trovare la soluzione del “male nero” che pervade gli azzurri. Prandelli dovrà trovare la bacchetta magica per far uscire questa squadra dal torpore che la blocca.

 

Zaffaroni Fabio