Nel torneo giovanile sudamericano regnano gli eredi di Messi grazie alle reti del primogenito di Diego Simeone.

Il logo del torneo  (immagine www.comutricolor.com)

Il logo del torneo (immagine www.comutricolor.com)

Si è concluso nella notte europea tra Sabato e Domenica il Sudamericano Under-20 di Uruguay 2015. Ha vinto l’Argentina, principale candidata al titolo, che si è imposta con 7 vittorie, 1 pari ed 1 sola sconfitta in 9 gare, presentando una lista di candidati a future stelle lunga quasi quanto l’intera rosa. Una vittoria che dà alla squadra allenata da Humberto Grondona (figlio del defunto ex presidente della AFA Julio Grondona…) la qualificazione al Mondiale di Nuova Zelanda che si giocherà a fine primavera ed alle Olimpiadi di Río de Janeiro 2016.

Il torneo, iniziato lo scorso 14 Gennaio a Colonia con Argentina vs Ecuador 5-2, ha un formato peculiare, un po’ old fashion: due gironi da cinque squadre (quindi un totale di dieci partecipanti, tante quante le nazionali affiliati alla CONMEBOL, la Confederazione continentale sudamericana), cui segue un girone finale da sei squadre cui accedono le prime tre dei due gironi della fase precedente.

Prima fase a gironi  (immagine www.peru.com)

Prima fase a gironi (immagine www.peru.com)

Nel Gruppo A ha dominato, come detto, l’Argentina. Tanti protagonisti, ma un nome su tutti: Giovanni Pablo Simeone. No, non è nessuna casualità nel cognome “Simeone”, si tratta proprio del pargolo del “Cholo”, centravanti del River Plate nato a Madrid 19 anni e mezzo fa e che attendeva l’occasione giusta per mettersi in mostra. Lo ha fatto con due reti all’Ecuador nella gara d’esordio, altre due al Perù alla terza giornata (in mezzo l’unica sconfitta biancoceleste, 0-1 contro il Paraguay) e due in più alla Bolivia.

Nel Gruppo B ha prevalso l’Uruguay padrone di casa davanti al Brasile ed alla Colombia. Tra i verdeoro si son messi in evidenza diversi ragazzi, incluso quel Gerson che pare abbia innamorato anche la Juventus, però le prestazioni complessivamente non ha convinto del tutto e non è emersa nessuna stella che abbia davvero impressionato.

Esagonale Finale  (www.infobae.com

Esagonale Finale (www.infobae.com

Nell’Esagonale Finale c’è stata poca storia: l’Argentina ha asfaltato una dopo l’altra Perù (2-0, ancora in gol Simeone), Brasile (altro 2-0, con gran rete del terzino destro Leonardo Rolón), Paraguay (3-0, in gol sia Simeone che Rolón) ed Uruguay (2-1), lasciando punti per strada solo contro la Colombia (1-1 agguantato nel finale grazie al mediano Lucio Compagnucci) e chiudendo quattro lunghezze sopra la seconda – proprio la Colombia, 13 a 9 –, con un percorso quasi immacolato che ha visto il “Cholito” Simeone (capocannoniere con 9 reti in 9 gare) e compagni segnare 24 volte per soli 7 gol subiti.

Il "Cholito" con la coppa  (immagine tratta dal profilo Facebook di Diego Simeone)

Il “Cholito” con la coppa (immagine tratta dal profilo Facebook di Diego Simeone)

Giovanni è un centravanti robusto (1 metro e 80 per 81 kg) ed agile, con un gran senso del gol ma anche con uno spirito di sacrificio che rendono impossibile non pensare a suo padre. D’altro canto, la somiglianza fisica è enorme. Nato a Madrid allorquando il “Cholo” giocava nell’Atlético, è entrato nel River Plate proprio seguendo le orme di papà, ultimo allenatore ad aver portato i “Millonarios” sul tetto d’Argentina. In questi anni ha dovuto lottare con l’etichetta di raccomandato e con un club che in lui sembra proprio non voler puntare. Ergo: chi cerca un nº 9 dal futuro assicurato, vada di corsa a Buenos Aires, prima che la fila inizi ad esser troppo lunga.

L’attaccante, però, ha potuto godere di assist favolosi: l’ala dell’Atlético Madrid Ángel Correa veniva da problemi cardiaci che ne avevano messo in discussione l’avvenire, ma ha dimostrato di essersi pienamente ripreso; il nº 10 Tomás Martínez è un altro prodotto delle prolifiche giovanili del River, come l’attaccante di riserva Sebastián Driussi ed i difensori Leandro Vega ed Emanuel Mammana; ci sarebbe anche il portiere Augusto Batalla, ma il Real Madrid è arrivato per primo e lo ha preso in prestito per metterlo a disposizione del Castilla di Zizou Zidane; altro cui era il caso di dare un’occhiata già tempo fa è Leonardo Suárez, già protagonista un annetto fa al Mondiale Under-17, e che è stato acquistato dal Villarreal.

Altri protagonisti della rassegna sono stati il charrua Gastón Pereiro, cocco del “Chino” Recoba al Nacional Montevideo, il suo connazionale Mauro Arambarri, il cileno del Chelsea Christian Cuevas ed i verdeoro Kenedy, Thalles ed Auro (seguito in passato dalla Roma), mentre ha un po’ deluso il nº 10 Nathan.

Il Sudamericano, oltre che come torneo in sé, fa anche da fase di classificazione per altri tornei. L’Argentina, ad esempio, vincendo si è qualificata alle Olimpiadi del prossimo anno (sommandosi al Brasile, paese ospitante), obbligando la Colombia ad uno spareggio con la terza classificata del “Torneo Preolímpico” nordamericano. Inoltre, le prime quattro – cioè Argentina, Colombia, Uruguay e Brasile – andranno al già citato Mondiale di categoria che prenderà il via il prossimo 30 Maggio (l’Italia non ci sarà, non essendosi qualificata neanche per l’Europeo Under-19 dello scorso anno). Infine, premio di consolazione per le altre: Uruguay, Brasile, Perù e Paraguay parteciperanno la prossima estate ai Giochi Panamericani di Toronto.

Guada i gol del “Cholito” Simeone al Sudamericano Under-20:

 

Mario Cipriano