In una stagione dai contorni drammatici, il Parma si è visto sbocciare in casa un gioiellino dal futuro radioso: il suo nome è Josè Agustin Mauri.

José Mauri in azione (foto dalla rete)

José Mauri in azione (foto dalla rete)

Era il 16 maggio 1996 quando a Realicò, una piccola cittadina dell’estremo nord della Patagonia, veniva alla luce un bambino dal cognome italiano e dal nome tipicamente albiceleste: Josè Mauri. L’attuale centrocampista del Parma è nato, quindi, nel paesaggio spettacolare della Pampa Argentina (pampa significa “pianura”), in mezzo ai gaucho, i moderni cowboy del Sudamerica.

Spettacolari , però, saranno anche le qualità calcistiche di questa giovane promessa, che mosse i suoi primi passi nelle giovanili del Ferro de Realicò per poi trasferirsi al Clùb Atletico de Talleres e, poco dopo, al Ferro de Alvear. Qui avvenne la svolta, che legò in maniera indissolubile il futuro di Mauri ai colori del Bel paese: nel 2010 un certo Antonello Preiti, dt del Parma Calcio, si innamorò di questo piccoletto di 169 cm e lo fece sbarcare in Italia, inserendolo nella rosa dei Giovanissimi.

Il ragazzo fa tutta la trafila nella cantera gialloblù, mettendo subito in mostra il suo talento ed arrivando fino alla Primavera dei ducali. Innata capacità di interdizione in mezzo al campo unita ad un ottimo palleggio e grande visione di gioco: queste qualità non passano inosservate al ct dell’Under 17 Daniele Zoratto, il quale chiede la possibilità di naturalizzarlo italiano. Possibilità che c’era grazie ad un passato molto curioso e lontano nel tempo.


I nonni di Josè, infatti, erano braccianti nativi delle Marche (maceratesi per l’esattezza) costretti, nel lontano fine ‘800, ad emigrare in Sudamerica alla ricerca della famigerata Terra Promessa. L’Italia, evidentemente, è sempre stata nel destino di Mauri e, viste le origini appena narrate, il ragazzo viene ben presto naturalizzato, come toccato recentemente a Franco Vasquez ed Eder Martins. La maglia della Nazionale quattro volte campione del mondo non gli pesa affatto e Mauri vanta già 2 gol in 6 presenze con l’Under 17. Il grande salto, però, si concretizza col debutto in Prima Squadra contro l’Udinese, datato 26 gennaio 2014, a soli 17 anni: storia da predestinato, insomma.

Tocca così a Donadoni venire incantato dal suo modo di giocare, tanto che fin dal ritiro estivo di questa stagione, l’ex Milan gli assegna i panni del titolare. Nonostante il caos che ha poi colpito l’universo Parma, la stella di Mauri è riuscita a brillare e, ad oggi, rappresenta forse l’unico raggio di sole in un’annata buia come le tenebre. Le presenze nel campionato in corso sono 25 e, lo scorso 29 settembre, è arrivata anche la gioia del primo gol in Serie A, sempre contro l’Udinese. Il ragazzo sembra maturare in fretta e si fa notare per una spiccata dote di inserimento, degna del suo ex compagno Marco Parolo.

Josè dice di ispirarsi a lui ma, in giro per l’Europa, in molti ritengono possa diventare molto più forte: ecco quindi che il Condor Galliani inizia a lavorare sottotraccia per portarlo a Milanello, mentre Marotta ammette l’interesse della Juventus nei suoi confronti. Tutto qui?Macchè. Si vocifera che anche il Wolfsbrug e soprattutto il Bayern Monaco di Pep Guardiola abbiano messo nel mirino l’italo-argentino. Club di primissima fascia che sono pronti ad investire su quello che ha tutte le carte in regola per essere il centrocampista del futuro. Può giocare ovunque in mezzo al campo, ha enormi margini di miglioramento e costa “appena” 5 milioni di euro: la caccia è partita, basta aspettare qualche mese e scopriremo quale sarà la prossima tappa della carriera di Josè, il ragazzo venuto dalla Patagonia, con l’Italia nel destino e l’etichetta di campione pronta per il suo futuro…

Giuseppe Marzetti