Andrea Tozzo, il portiere dei piemontesi tornati in B dopo un solo anno.

Andrea Tozzo, portiere del Novara (foto: novaracalcio.com)

Andrea Tozzo, portiere del Novara (foto: novaracalcio.com)

Il Novara torna in serie B e lo fa dopo appena 331 giorni dalla retrocessione in Lega Pro. Per far esplodere la festa azzurra, è stata decisiva la vittoria (1-0) sul campo del Lumezzane, ottenuta nell’ultimo turno di campionato. Il ritorno tra i cadetti è il coronamento di una stagione ricca di emozioni, con la promozione che è arrivata in virtù degli scontri diretti favorevoli con il Bassano, secondo in classifica nonostante abbia collezionato gli stessi punti della capolista.

Traguardo comunque meritato per i ragazzi di mister Toscano, che vantano il miglior attacco (in compagnia del Pavia) e la miglior difesa del campionato, con appena 30 reti subite: per quest’ultimo dato, grande merito va attribuito ad Andrea Tozzo, portiere classe 1992, il quale si è reso protagonista di una stagione straordinaria. Tozzo, nativo di Riva del Garda, è alto ben 192 cm ed il suo cartellino è attualmente di proprietà della Sampdoria. Noi lo abbiamo intervistato per conoscere qualcosa in più su questo ragazzo così promettente…

Andrea, domenica e’ arrivata una vittoria che riporta il Novara in Serie B dopo un solo anno di purgatorio in Lega Pro. Quali sono le tue emozioni per aver ottenuto un risultato simile?

“Sono emozioni difficili da raccontare per quanto grandi. Al fischio finale del match vinto col Lumezzane stentavo a crederci, perchè questo è letteralmente un sogno che diventa realtà. Non è stato facile, vista la penalizzazione che ci hanno inflitto ed un inizio di campionato non proprio positivo. Il gruppo, però, è rimasto unito anche nei momenti difficili e questo ha fatto la differenza. Abbiamo combattuto tutti insieme e alla fine siamo riusciti a raggiungere un traguardo straordinario.”

Traguardo promozione raggiunto con il miglior attacco (insieme al Pavia) e, soprattutto, con la miglior difesa del campionato. Per te che di professione fai il portiere, immaginiamo che la soddisfazione sarà’ stata ancora più grande.

“Sì, essere la seconda difesa di tutta la Lega Pro e la migliore del nostro girone, è motivo di grande orgoglio. Inoltre, nell’intero campionato abbiamo subito solamente 30 reti ed in casa appena 8 volte i nostri avversari ci hanno segnato. Sono numeri importanti, per i quali devo ringraziare i miei compagni di reparto: senza di loro non avrei mai potuto raggiungere questi grandi risultati. Sono stati fantastici.”


Hai vissuto un’annata strepitosa. Ma come sei diventato la saracinesca che possiamo ammirare oggi? Raccontaci, brevemente, le tappe principali della tua crescita calcistica. Sappiamo che puoi vantare un settore giovanile di primo livello.

“Iniziai a giocare in una squadra del mio paese, al Torbole sul Garda, quando ero davvero un ragazzino. La vera svolta c’è stata all’età di 10 anni, quando mi prese l’Hellas Verona. Restai lì per 6 anni, prima di passare in prestito alla Fiorentina. Finito il prestito, tornai in gialloblù, ma a quel punto arrivò la chiamata della Sampdoria, che mi acquistò in comproprietà per poi riscattare l’intero cartellino due anni dopo.

Quelli sono stati gli anni che mi hanno formato maggiormente dal punto di vista calcistico, perchè mi allenavo con i grandi e giocavo in una categoria molto difficile come la Primavera. Da lì, poi, ho fatto diverse esperienze in prestito ed ora eccomi qua: la formula del mio trasferimento è sempre la stessa, ma questa volta è stato inserito il diritto di riscatto per il Novara e un possibile contro-riscatto a favore della Samp. Comunque, oltre a ringraziarti per le belle parole, posso dirti che ritengo di poter e dover migliorare ancora molto. Un portiere, infatti, deve restare sempre sul pezzo e imparare cose nuove ogni giorno.”

Il tuo cartellino, appunto, e’ di proprietà della Sampdoria e sulla carta, se il Novara non dovesse esercitare il diritto di riscatto, tornerai a Genova. Dopo tanto girovagare, ti piacerebbe giocarti finalmente le tue chance in blucerchiato?

“Sinceramente preferirei restare a Novara in Serie B, per due motivi: in primis perché penso che il salto in Serie A sarebbe troppo affrettato e, in questi casi, si corre il rischio di bruciarsi. Inoltre, non c’è cosa più bella che giocarsi una categoria che ti sei conquistato sul campo e per la quale hai lottato insieme ai tuoi compagni. Insomma, vorrei rimanere qua e maturare ancora con questi colori addosso. Detto ciò, so benissimo che a decidere saranno le due società.”

Passiamo a qualche curiosità. Per la stazza fisica somigli molto ad un top player nel tuo ruolo: Samir Handanovic. Chi è, però, il portiere a cui ti ispiri maggiormente?

“Diciamo che uno cerca sempre di rubare qualcosa dal Marchetti o Handanovic di turno. Come detto prima, però, io penso solamente a me stesso, con l’obiettivo di migliorare e diventare ancora più forte di adesso. La mia mentalità è e resterà sempre questa!”

Per chiudere, confidaci quella che attualmente definisci la parata più bella dell’inizio di carriera di Andrea Tozzo.

“Il rigore parato quest’anno ad Alessandria. In città quella partita è vista come un derby e quindi la mia soddisfazione è stata ancora più grande. Anche perchè quell’intervento ci ha permesso di ottenere un buon punto su un campo difficile. Quindi, oltre che bella, è stata una parata molto importante.”