La riunione tra la lega dei club e l’associazione calciatori si è conclusa con un nulla di fatto: salvo novità dell’ultima ora, questo fine settimana la Liga non si giocherà.

I rappresentanti dei calciatori spagnoli la settimana scorsa hanno indetto uno sciopero  (fonte foto www.marca.com)

I rappresentanti dei calciatori spagnoli la settimana scorsa hanno indetto uno sciopero (fonte foto www.marca.com)

I calciatori spagnoli incrociano le braccia. È finita, infatti, con una fumata nera la riunione tra la lega dei club (LFP), la federazione (RFEF) e l’associazione calciatori (AFE) per scongiurare lo sciopero a tempo indeterminato che inizierà il prossimo fine settimana. La Liga, dunque, si ferma e lo sviluppo più clamoroso è che le giornate che non si giocheranno per lo sciopero potrebbero non essere recuperate.

In ballo c’è lo sfruttamento e la vendita centralizzata dei diritti televisivi della Liga spagnola. Il Governo nazionale nel varare il nuovo decreto legge ha tenuto come interlocutore solo la LFP, creando una profonda frattura con la RFEF ed escludendo del tutto i rappresentanti dei calciatori. Come conseguenza, la scorsa settimana la AFE e la federazione hanno annunciato lo sciopero a tempo indeterminato con inizio fissato per Sabato 16 Maggio. I calciatori chiedono maggiore partecipazione nei processi decisionali e l’instaurazione di un fondo pensione per i professionisti impegnati nelle serie inferiori.


Nel tentativo di aprire una linea di dialogo e scongiurare il blocco della Liga, il presidente della AFE Luís Rubiales (ex difensore del Levante) ha convocato le parti interessate ad un meeting che si è tenuto nella mattinata di Martedì ma che è stato un disastro: la RFEF non si è presentata e la LFP – rappresentata dal presidente Javier Tebas, che aveva paragonato la AFE ai guerriglieri baschi – ha rifiutato il dialogo, non spostandosi di un passo dalle posizioni di partenza.

Lontano dall’intenzione di raffreddare la tensione, Tebas ha attaccato Ángel María Villar (ex calciatore dell’Athletic Bilbao e presidente federale dal 1988) per la sua assenza alla riunione ed ha accusato la AFE di tirar troppo la corda. Soprattutto, però, ha ricordato che per legge i giorni di sciopero non si recuperano e che, quindi, i turni di Liga persi non verranno giocati. La conseguenza è che, mancando solo due giornate al termine, la Liga spagnola potrebbe chiudere i battenti in anticipo. Una ipotesi improbabile, visto che a livello di classifica non è ancora deciso quasi niente, e che sarebbe una soluzione clamorosa e senza precedenti.
Domani una nuova puntata per arrivare almeno ad una sospensione cautelare dello sciopero. Ad oggi, però, la Liga è già finita.

 

Mario Cipriano