La nostra intervista esclusiva a Joao Paulo Marangon, calciatore che ha girato il Mondo e con un fratello illustre.
Brasile, America, Italia: tre paesi dove il calcio è vissuto con grandi differenze. Per conferma chiedere a Joao Paulo Fernando Marangon, centrocampista verdeoro classe ’89 che ha giocato, appunto, in tre continenti diversi. Il cognome vi ricorda qualcosa? Qualcuno non saprà che Jao Paulo è il fratello di Doni, ex portiere di Roma e Liverpool che ha dovuto appendere i guantoni al chiodo per problemi di salute. Noi abbiamo intervistato Joao Paulo Fernando (l’ultima stagione al Gallipoli) per conoscere meglio la storia dei fratelli Marangon…
Joao Paulo, quest’anno eri a Gallipoli, ma la tua carriera finora ti ha visto giocare in diversi paesi (Italia, Brasile, America). Quali sono le differenze nel fare calcio in questi posti?
“L’Italia ed il Brasile sono molto simili, in quanto si trova lo stesso attacamento al calcio e alle maglie. L’unica differenza è che in Brasile le categorie inferiori come la Serie C e D sono maggiormente sostenute, con i giocatori che vengono tutelati come in serie A: personalmente ritengo che dovrebbe essere così in tutti i paesi. In America, invece, il calcio non è lo sport principale e non si sente la stessa pressione che invece troviamo in Italia e in Brasile. Detto ciò, però, io credo molto nel potenziale del calcio americano e sono sicuro che a breve saranno tra i top al mondo”.
Sappiamo che sei il fratello di Doni Marangon, l’ex portiere di Roma e Liverpool. Di lui ci ricordiamo partite strepitose, con un addio al calcio piuttosto prematuro per questioni personali. Puoi dirci dove vive ora e di cosa si occupa?
“Doni ora vive in Brasile, ha aperto un centro sportivo ed una scuola calcio della A.S.Roma, squadra con cui mantiene ancora un forte legame. Inoltre, possiede una società di intrattenimento: la ” D32 Eventos“. E’ un attività davvero carina e sta andando bene. Lui è molto contento”.
In quale località del Brasile siete cresciuti tu e tuo fratello? Raccontaci, insomma, dove vi siete innamorati del pallone in tutto e per tutto…
“Siamo cresciuti a Jundiaì, una città a 40 minuti da San Paolo. Il calcio ha sempre fatto parte della nostra vita e della nostra famiglia, anche perchè nostro padre e´stato un grande giocatore a livello dilettantistico. Noi da piccoli, come quasi ogni brasiliano di quel tempo, passavamo interi pomeriggi a giocare a pallone per strada”.
Lui in Italia ci arrivò grazie alla Roma. Tu invece?
“Questa è una storia molto particolare. A quel tempo, giocavo negli allievi dell’ Ituano, una squadra di Serie A del campionato paulista, ma un giorno mio fratello mi portò in Italia con lo scopo di avviare le pratiche necessarie per prendere il passaporto italiano. Quando ero lì, Doni parlò con Bruno Conti e mi diedero la possibilità di fare un provino con la Primavera della A.S.Roma. Sia Alberto De Rossi (tecnico della Primavera giallorossa) che lo stesso Bruno Conti espressero un giudizio positivo sul mio conto e così giocai un anno con la Primavera. Mi misero sotto contratto, per poi iniziare a mandarmi in prestito. E’ questa la sintesi perfetta del mio approdo in Italia”.
Come ci sente ad avere qualcuno in famiglia che ha fatto una carriera migliore della propria? C’è chi vive la cosa come un peso e chi, al contrario, si sente solamente più orgoglioso del cognome che porta.
“Io e la mia famiglia siamo sempre stati molto orgogliosi di mio fratello, soprattutto per le sue presenze in Nazionale. E´stato fantastico vedere lui che rappresentava il Brasile, la nostra terra”.
Svelaci, ora, se possibile, dove pensa di giocare l’anno prossimo Joao Paulo Fernando Marangon.
“Posso dirti che mi hanno contattato alcune società italiane ma vorrei valutare bene il mio futuro, perchè vivo a Roma con la mia compagna e vorrei trovare una squadra vicino casa”.
Chiudiamo con una curiosità. Hai qualche progetto o sogno nel cassetto per il tuo futuro?
“Mi piacerebbe aprire un attività a Roma per poter abbinare il business con il calcio. Amo questo sport ma purtroppo nelle serie inferiori è difficile trovare una società seria che paghi regolarmente. Comunque, spero davvero di trovare la mia strada e riuscire, perchè no, ad abbinare le due cose. Voglio crederci!”.
Un grande in bocca al lupo ai fratelli Marangon.
Giuseppe Marzetti
