Fa discutere il caso del giovane milanista. Elevato al rango di fenomeno, non ha ancora segnato un gol in Primavera.
Quello che sta accadendo con Mohamed Salah dimostra come un calciatore possa rovinarsi parte della carriera per pretese economiche o per smania di emergere subito. L’egiziano a 23 anni vede passare il treno di un grande club, l’ Inter, e immediatamente scarica l’attuale squadra a cui è legata da un accordo, che gli ha permesso di esplodere e gli affiderebbe il ruolo di leader. Oltre, ovviamente, a proporgli un contratto a cifre riviste verso l’alto. Ma la Fiorentina pretende che il giocatore rispetti il contratto e non si sputi nel piatto in cui mangia. E come succede in questi casi, si passa agli avvocati e ai tribunali. Ne vale davvero la pena passare per questo purgatorio?
La smania di emergere e bruciare i tempi anche se non si è ancora titolati per farlo può giocare brutti scherzi. A provocarlo può essere un carattere molto esuberante oppure, un classico di queste situazioni, è avere un entourage che spinge forte sulla tua immagine di ‘fenomeno’ già da quando sei in età giovanissima.
Ancora più di Salah, fa pensare il caso di Hachim Mastour, italo-marocchino nato a Reggio Emilia lo stesso giorno dell’egiziano, 6 anni più tardi. Già da tre si parla di lui con insistenza, come di un talento purissimo che fa meraviglie nelle giovanili del Milan. Mastour, classe 1998, trequartista, ala o seconda punta, a 17 anni vale già un milione di euro. Secondo le sue pretendenti, Paris St Germain e Monaco, disposte a valutare tanto una grande promessa. O forse di più visto secondo il club rossonero che ha chiesto 5 milioni per lasciar partire un ragazzo dal sicuro avvenire ma che ha ancora parecchio da dimostare. E’ innegabile che tali cifre suscitino polemiche, anche di natura etica, visto che parliamo di una ragazzo di soli 17 anni.
Sicuramente a tali valutazioni si arriva anche per la capacità di “spingere” un giovanotto di ottime speranze. E qui entra in gioco l’entourage che gravita intorno ai giocatori. A partire dai procuratori influenti e più smaliziati fino alla famiglia che a volte può incidere in maniera negativa nelle trattative che decidono la carriera di un calciatore. Su Mastour, nonostante non abbia ancora neanche segnato una rete nel campionato Primavera, si trovano in rete diversi video che mettono in risalto le sue peraltro indubbie doti, dal dribbling alla finezza estetica, passando per il gol di pregevole fattura. Tutto bello, certo, ma compiuto in un Campionato Allievi visto che il suo impiego nella Primavera è stato limitato. Andrebbe fatta una riflessione in merito. Sul divismo precoce che colpisce tanti ragazzi di prospettiva che rischiano in tal modo di bruciarsi o, peggio, non saper affrontare difficoltà e critiche a cui tutti, nessuno escluso, deve andare incontro. Il caso di El Shaarawy, sempre al Milan, insegna qualcosa.