3 gol al Palermo. E’ il capocannoniere della squadra
L’Empoli Primavera è terzo nel Girone C del campionato alle spalle di Roma e Ternana, le uniche a non aver mai perso finora. Il vivaio dei toscani, storicamente prolifico, continua a sfornare talenti in grado di poter emergere un giorno nel calcio che conta. A mettersi in luce, in questo inizio di stagione, fra i baby empolesi sono stati soprattutto il capitano Alberto Picchi, classe ’97, centrale di centrocampo e capitano della squadra, e Nicola Mosti, attaccante classe ’98.
Se quest’ultimo deve ancora mostrare in toto il suo valore, Picchi è già una sicurezza: 3 reti in quattro partite per lui, condite anche da due assist nella formazione allenata da quest’anno da Massimo Mutarelli. Giocatore tecnicamente dotato, abile, in grado di offrire qualità in mezzo al campo dettando i tempi, avendo visione di gioco e capace anche di andare in rete. La tripletta messa a segno contro il Palermo nella roboante vittoria per 6-1 ottenuta in Sicilia, è esemplificativo del grande repertorio del giovane calciatore: prima apre le marcature finalizzando un contropiede, poi segna il tris per i suoi con una bella azione personale seguita poco dopo da un gran gol dalla distanza. Un centrocampista che segna come una punta, mica male. Picchi appare un predestinato, è nel giro dell’Under 19 azzurra di Paolo Vanoli con cui ha già esordito. E come si dice in questi casi buon sangue non mente. E’ infatti pronipote del grande Armando, colonna della grande Inter di Herrera e Moratti. Un nome, anzi un cognome una garanzia.
Mosti, contro i rosanero, ha firmato la sua prima rete stagionale proprio su assist del compagno, un gol da posizione ravvicinata che il giovane calciatore ha potuto festeggiare anche per la successiva convocazione nella Nazionale Under 18 del tecnico Roberto Baronio per l´amichevole tra gli azzurri e i pari età della Polonia in programma lunedì prossimo al ‘Gianni’ di Roma.
Due talenti fulgidi che possono rappresentare il futuro dell’Empoli e non solo. Lasciamoli maturare e ne vedremo delle belle.