La decisione clamorosa dopo essere stato etichettato come una promessa.

Il pallone

Il pallone

Non c’è stato nulla da fare: il calcio è stato messo da parte per tornare a quello che era il primo amore: la musica. E’ questa la scelta di Juan Antonio Ignacio, trequartista italo-argentino che lascia a 27 anni pallone e l’Italia. Arrivato nel Bel Paese nel 2010 dopo aver disputato tre stagioni al River, Juan Antonio approda a Brescia dove fa vedere cose egrege tanto da fargli guadagnare l’appellativo di giovane promessa. Dopo una buona metà stagione con le rondinelle, a gennaio 2012 passa alla Samp e la aiuta a tornare in A con Iachini in panchina. Da lì, però, comincia un lento declino complici anche diversi infortuni, che lo portano a giocare lo scorso anno in Lega Pro a Salò con la Feralpi.


Colleziona 13 presenze ed un solo gol e si aspetta magari una riconferma ma la chiamata non arriva ed ecco la decisione di abbandonare tutto e tornarsene in Argentina. A spiegare i motivi della scelta è lo stesso Juan Antonio attraverso le colonne del Giornale di Brescia: “Sono tornato a casa, dove ho raggiunto mia moglie e mio figlio che è nato pochi mesi fa.

L’esperienza italiana è stata fondamentale per formarmi ma ad un certo punto ho capito che non c’erano più le condizioni per rimanere, anche se a Salò credevo di aver trovato una seconda casa; ho ricevuto diverse offerte da club di Serie B ma ero convinto di restare sulle rive del Garda perché mi trovavo bene, in società però non si è fatto sentire nessuno, ci sono rimasto male. Prima di partire per l’Italia suonavo in una band con degli amici, non eravamo male e avevamo grandi margini di miglioramento, ma ora ho cominciato con un nuovo gruppo, non abbiamo ancora un nome, ma suoneremo sicuramente rock. Il calcio? Ci penso sempre ma ora voglio divertirmi con la musica”.