Un talento che attraversa un grande momento di forma

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Matteo Salvini. Il nome rimanda a un famoso esponente della politica italiana. Ma qui la politica non centra assolutamente niente. Il matteo in questione è meno celebre dell’omonimo parlamentare ma le premesse perchè diventi conosciuto ci sono eccome. 11 presenze e 7 reti per questo estroso classe ’95 che in attacco sa come bucare le difese avversarie. Sta attraverso un ottimo periodo di forma al Budoni, squadra del Grione G di Serie D che lotta per la salvezza. Conosciamolo meglio.

Matteo te l’aspettavi una prima parte di stagione così?

“Pensavo di far bene perchè mi sento in forma dall’inizio del campionato, ma devo dire che il mio rendimento ha sorpreso anche me”

Qual’è il tuo ruolo naturale?

“sono un trequartista per vocazione, ma gioco spesso da attaccante sterno. L’allenatore mi fa giocare in questo modo”

Dunque sei un giocatore rapido che sa attaccare la profondità.

“Dalla fascia ho l’abitudine di accentrarmi per cercare il tiro o il taglio in area. Quando gioco dietro le punte mi piace cercare io stesso la mia posizione, iniziare l’azione distribuendo il pallone, abbassarmi quando devo e impostare. Ricopro bene entrambi i ruoli”.

Hai trovato anche la continuità in zona-gol quest’anno.

“Giocare più vicino alla porta mi da la possibilità di segnare di più. Finora l’ho sfruttata bene.”

Il Budoni ha le carte in regola per salvarsi.

“Credo fermamente di sì. Siamo un bel gruppo, in sintonia totale con il tecnico Bacciu. Meriteremmo anche qualche punto in più in classifica a mio parere. Ne abbiamo perso qualcuno per strada. In alcune gaare non siamo stati fortunati. A Viterbo per esempio e anche nell’ultimo impegno casalingo contro la Torres quando eravamo in superiorità numerica non siamo riusciti a vincere. E anche domenica a Roma contro il Trastevere abbiamo subito gol nel finale, un pareggio sarebbe stato più giusto”.

Continuando così il prossimo anno giocherai probabilmente in Lega Pro.

“Non nascondo che mi piacerebbe, è normale che ci pensi. So che c’è qualche interssamento sul mio conto ma è presto per parlarne ora. Devo pensare alla mia stagione, restare concentrato. Poi se continuassi a afre bene , le proposte ci sarebbero in automatico. Dipende solo ed esclusivamente da me e quindi voglio continuare così”.

Come sei arrivato dal settore giovanile del Pescara all’Arzachena alla tua prima esperienza in serie D?

“E’ stato un accordo tra le due società. Avevo chiesto al Pescara di andare via perchè non trovavo spazio e volevo giocare. Ho fatto la scelta giusta. Mi sono ritrovato in un contesto molto diverso, non giocavo più coi coetanei ma con gente esperta ed è stata una buona scuola per me. Ho anche incontrato un grande allenatore, Cerbone, che mi ha insegnato molto e in seguito mi ha richiamato con sè al Budoni”.

Chi ti ha particolarmente impressionato nel tuo periodo giovanile al Pescara?

“Delle giovani leve ho un bel ricordo di Marco Perrotta e Mirko Petrella, che giocano entrambi al Teramo, oltre a Danilo Bulevardi. Fra i più grandi dico Danilo Soddimo che oggi è meritatamente in serie A”

Il tuo obiettivo stagionale in termini di gol? 15 sarebbe un bel traguardo.

“Certamente, sarebbe una grossa soddisfazione. Ad inizio stagione il mio obiettivo era arrivare in doppia cifra e sono sulla strada giusta per tagliarlo fra non molto tempo, quindi diciamo che si può spostare l’asticella un pò più su e provarci”.

Le qualità per arrivarci ci sono tutte. In bocca al lupo Matteo.

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