Una vicenda tutta da raccontare.

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Il pallone ed i soldi (foto dalla rete)

Rischiano addirittura l’ergastolo. La pena che in Italia viene inflitta agli assassini (e che non sempre concludono dietro le sbarre). In Nepal, invece, fanno sul serio. Arrestati e rilasciati solo dietro il pagamento di una cauzione (tra i 400 e i 4.000 euro), cinque calciatori nepalesi sono stati accusati di tradimento per aver truccato alcune partite giocate tra il 2011 e il 2014.

Si tratta del capitano della nazionale Sagar Thapa – uno dei giocatori più rappresentativi della storia del calcio locale, a cui è stata subito tolta la fascia da leader – del vicecapitano Sandip Rai, del portiere Ritesh Thapa e degli ex Bikash Singh Chhetri e Anjan KC.

Gli inquirenti accusano i cinque calciatori di tradimento in base alla legge del 1989 sui «crimini contro lo Stato», in particolare di «aver tentato di mettere in pericolo la sovranità, l’integrità e l’unità del Nepal». La massima pena prevista è l’ergastolo.

L’intera vicenda nasce da una segnalazione della Confederazione asiatica del Calcio che ha incaricato Sportradar – società leader nella lotta al match-fixing attraverso i più sofisticati sistemi di monitoraggio e nell’analisi dei flussi di scommesse – di controllare i flussi di scommesse su alcune partite sospette e il risultato, che ha convinto anche l’Uefa, ha mostrato un comportamento sospetto da parte dei giocatori incriminati.

Il capitano della nazionale del Nepal Sagar Thapa ha negato il suo coinvolgimento e quello dei compagni. «Siamo stati incastrati», ha detto ai cronisti. I cinque erano stati arrestati dopo che la polizia aveva trovato grandi somme di denaro nei loro conti e rintracciato un notevole cambiamento nel loro stile di vita.

fonte: www.gazzetta.it