La classifica dei 10 calciatori più ruvidi della storia.
Il calcio spesso è uno sport duro, in cui la forza fisica fa la differenza. Qualcuno, però, negli anni ha un pizzico esagerato con gli interventi fallosi, tanto da beccarsi la classica etichetta di “macellaio”. Da Couto all’ Incredibile Hulk Sebina, fino a Materazzi. Sportreview ha stilato una speciale classifica ricca di fuore agonistico:
10 – Fernando Couto
Cresciuto nelle giovanili del Porto, approda nel 1994 al Parma delle meraviglie di Nevio Scala. Difensore centrale d’altri tempi, feroce nei contrasti. Era uno di quelli che se non toglieva palla, stendeva. Non si negava mai neanche nei contrasti aerei. La testa rotta era l’ultimo dei suoi problemi.
9 – Andoni Goikoetxea
Difensore nell’Athletic Bilbao, nell’Atlético Madrid, nella Nazionale spagnola e nella Nazionale basca. È considerato uno dei giocatori più violenti della storia tanto da guadagnarsi un soprannome che non lascia spazio ad equivoci: “Il macellaio di Bilbao”, proprio per la scorrettezza dei suoi interventi. Celebre uno in cui spezzò la caviglia a Diego Armando Maradona ai tempi in cui giocava nel Barcellona.
8 – Sebino Nela
Sebino Nela detto l’Incredibile Hulk. Dopo gli esordi col Genoa viene acquistato nel 1981 dalla Roma. Raccoglie la pesante eredità di Francesco Rocca senza mai tirarsi indietro. I tifosi giallorossi gli dedicano il coro “Picchia Sebino”. Indimenticabili le liti con Di Canio e il dito medio all‘allenatore del Dundee in semifinale di Coppa Campioni 1983-1984.
7 – Gerardo Bedoya
“Mi spiace per quello che ho fatto e non vorrei essere ricordato per le mie espulsioni”. Il mea culpa del più crudo dei calciatori colombiani è il suo biglietto da visita. El Gladiator, centrocampista dell’Independiente Santa Fe, è diventato celebre quando nel 2002 ha battuto il record di cartellini rossi nel campionato colombiano: 41. Una gomitata e un calcio al viso a Jhonny Ramirez gli costarono 15 giornate di squalifica. Uno che faceva tremendamente sul serio.
6 – Thomas Gravesen
E’ l’uomo del record assoluto di espulsioni in Premier League, ottenute con la maglia dell’Everton negli anni migliori della sua carriera. Oltre ai cartellini ha collezionato una serie di soprannomi eccellenti: “Mad Dog” , “Grave Digger” , “Shrek” , “L’orco”. Nomignoli altamente raffigurativi. Fabio Capello lo mise fuori rosa al Real Madrid quando scatenò una rissa durante un allenamento. Il suo compagno di squadra Robinho non gradì quella violenta scivolata. Permaloso. Pare che adesso se la spassi a Las Vegas con la moglie. Il calcio si è dimenticato di lui, avversari e Dei no.
5 – Marco Materazzi
C’è chi dice che è stato lui a farci vincere i Mondiali 2006. Nella finale di Berlino, oltre a segnare due reti, Marco “Matrix” Materazzi mostra al mondo intero la sua più celebre dote: la cazzimma. Nessun intervento secco, nessuna gomitata sporca. Un semplice turpiloquio ben assestato scatena l’ira funesta di Zidane, che, con quella testata, si meriterebbe di stare pure lui in questa classifica.
4 – Vinnie Jones
Avete presente il killer gigante che resiste ai colpi di pistola e spacca crani nei film di Guy Ritchie? E’ lui. In campo recitava più o meno la stessa parte. La controfigura di se stesso. Detiene il record per il cartellino più veloce della storia, tre secondi. E’ stato espulso 12 volte nella sua carriera. Nel Wimbledon Fc fu membro della celebre Crazy Gang, la squadra che ha vinto la FA Cup 1988 contro il Liverpool. Paul Gascoigne si ricorderà poche cose ma quella famosa strizzata di palle ce l’ha ancora ben presente.
3 – Pasquale Bruno
Detto O’Animale grazie a un’intuizione dell’allora suo compagno di reparto in bianconero Tricella. Pasquale Bruno estese il proprio fascino a doppio taglio di “calciatore più ruvido del calcio italiano” nel Torino, agli ordini di Mondonico, ovvero colui che lottò contro l’iniziale diffidenza dei tifosi, con Moggi direttore sportivo. Diventò l’idolo della Maratona. I tifosi apprezzavano la sua durezza e lo incitavano intonando “Picchia per noi, Pasquale Bruno”. Ha collezionato più cartellini lui che gli avversari di Kasparov scacchi matti. Come lui nessuno mai.
2 – Claudio Gentile
La marcatura su Maradona in Italia-Argentina nel Mundial 82 è l’emblema della sua carriera. Tanto da riuscire a fare coniare l’espressione “Come Gentile su Maradona”, ad indicare una marcatura a uomo tanto asfissiante da annullare l’avversario. Gli interventi a forbice in quella partita non si contano. Nella partita successiva contro il Brasile, Zico ricevette lo stesso trattamento con in più uno squarcio sulla maglia. Nel nostro calcio Gentile avrebbe fatto la doccia prima di tutti. In quello invece vinse il Mondiale.
1 – Paolo Montero
Paolo “El cabeza” Montero, l’uruguaiano più amato dal popolo bianconero. Il cuore e la gamba tesa oltre l’ostacolo. In Sudamerica lo chiamavano Terminator, in Italia prese il nome di El Pigna, dopo il famoso episodio del pugno in faccia sferrato a Di Biagio. Il suo motto era: “O passa la palla o passano le gambe, ma entrambe mai”. Ancelotti, suo allenatore, diceva di lui: “Un puro, ma anche un galeotto mancato, però con un suo codice d’onore”. Ha collezionato il record di espulsioni con 21 cartellini diventando senza alcun dubbio il giocatore più temuto della Serie A. Non esistono altri in grado di impersonificare quanto lui la cattiveria applicata nel calcio.
