Un bad boy diventato un fuoriclasse assoluto.

Calciatore

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Oggi un campione assoluto, capace di trascinare la sua squadra verso grandi trionfi a forza di gonfiare la rete. Ieri un bad boy, protagonista di episodi censurabili. A volte è davvero intrigante conoscere il passato di una persona, soprattutto quando ti portano a scoprire lati o aneddoti difficilmente immaginabili. Robert Lewandowski è attualmente uno dei calciatori più famosi al mondo, uno dei più pagati, uno dei più desiderati sul mercato.

Prima di arrivare ad essere il campione che è, però, anche il  bomber polacco del Bayern ha dovuto fare i conti con un passato che lo spesso visto oltrepassare i limiti. Un passato tutto da ripercorrere. Anche per questo la sua autobiografia “Robert Lewandowski – la mia vera storia“, in commercio solo da poche ore, sta già spopolando. Il bomber confessa passioni e peccati giovanili che rendono umano anche un marziano come lui.

Tanto diligente oggi in campo, Robert ammette di non essere stato un adolescente modello: “Una volta presi un brutto voto a scuola – racconta –. Pensai però che fosse immeritato e tirai il banco verso il professore senza pensarci due volte“. Finito qua? Macché, assolutamente. Lewandowski da piccolo di guai ne combinava davvero tanti. E il suo racconto continua:


“Anche se oggi so che era sbagliato, più volte da minorenne ho preso in prestito la macchina dei miei pur non avendo la patente. Loro ovviamente non sapevano nulla. Mi facevo perfino inseguire dalla polizia cercando di seminarla“. Oggi Robert è molto più calmo, ma la passione per la velocità non gli è ancora passata: “Quando posso vado in pista a correre: il mio record è di 320 km/h. Ho bisogno di quel tipo di adrenalina”.

Lewandowski innamorato della velocità, questo sorprende a metà. Del resto parliamo di uno che in una partita è riuscito a segnare 5 gol in soli 9 minuti. Altro che fughe dalla polizia. ..