Una giornata che aspettava da tanto tempo.
Se i gatti hanno 7 vite, Alessandro Frara ne ha mille. Promessa della Juventus prima, girovago dell’Italia poi, veterano e uomo simbolo del Frosinone oggi. E forse, il 31 ottobre del 2001, quando esordì in Champions League con la maglia della Juventus, entrando al posto di Maresca a 9’ dalla fine del match contro il Celtic a Glasgow, immaginava una carriera diversa.
Per sua stessa ammissione, Alessandro era un 18enne che guardava Del Piero in tv e da un momento all’altro si è trovato a essere un suo compagno di squadra. Sembrava l’inizio di una bella storia e di un’ascesa per un giovane centrocampista di quantità e qualità, ma l’anno dopo Frara finì al Bologna, dove giocò 19 partite nel massimo campionato.
L’ultima presenza in Serie A, prima di questa stagione, era datata 24 maggio 2003. Il suo viaggio è partito da Torino, passando per i campi di Serie B e Lega Pro di mezza Italia. Tre anni a Terni, due a La Spezia, due a Rimini e uno al Varese. Il pensiero di non tornare mai più a giocare in Serie A era sempre più frequente nella mente di Frara, ma nel 2011 arriva la svolta.
Un Frosinone retrocesso dalla B alla Lega Pro, con Stellone che aveva appena smesso di giocare (retrocedendo con i ciociari) e che allenava la Berretti di Paganini e Gori, arriva ottavo in un campionato di Lega Pro anonimo con in panchina Sabatini prima e Corini poi. Frara era già leader della squadra e guidava il centrocampo, ma il meglio doveva ancora venire.
Nel 2012 a Stellone viene affidata la panchina del Frosinone e ad Alessandro le chiavi della squadra. I ciociari lottano con il Perugia per il primo posto, ma perdono lo scontro diretto all’ultima giornata. Si ritrovano invischiati in un difficilissimo playoff e nella doppia finale con il Lecce vengono spinti in Serie B da capitan Frara, che segna di testa il gol del 2-1 (finirà 3-1) nei tempi supplementari della gara di ritorno, facendo esplodere il Matusa.
Lo scorso anno, in Serie B, l’esplosione della coppia Gori-Gucher e l’arrivo di Sammarco (a gennaio) ne limitano l’utilizzo, ma Frara è riuscito a rendersi utile, come sempre. Segna due gol da 3 punti, uno al Perugia e uno alla Ternana e dichiara amore eterno al club, dicendo di voler restare fino al termine della carriera.
Aveva ancora due sogni: conquistare il suo Mondiale (la Serie A col Frosinone) e giocare a Torino contro la Juve. Entrambi realizzati. Quest’anno, a 33 anni, è partito come ultima scelta nel centrocampo di Stellone e a Firenze segna il suo primo gol in A, ma è quello del 4-1 che rende solo meno pesante la batosta.
Ora, in questo rush finale, è quasi un titolare inamovibile. E la sua zuccata al Bentegodi di Verona, che tiene in vita le speranze salvezza del Frosinone, è l’ennesimo acuto di una storia calcistica tutta in salita di un torinese che ha trovato la sua isola felice in Ciociaria.
fonte: gazzetta.it