Alla scoperta di un potenziale fenomeno.brandtIl Fussball teutonico, specialmente negli ultimi anni, sta sfornando un grandissimo numero di talenti.  In particolare, dalle parti della BayArena, tifosi e dirigenti parlano molto bene di un biondo talento classe ’96. Anzi, biondissimo. Lo riconosci subito quando lo vedi in campo. Il nome di questo baby fenomeno è Julian Brandt, professione ala pura. Molti addetti ai lavori, già lo considerano pronto per palcoscenici importanti. Altri ancora, lo paragonano a Marco Reus, la stella del Borussia Dortmund. Paragoni importanti, a cui Julian non da troppo peso.

La sua storia inizia da Brema, dove nasce nel Maggio del 1996, mentre la sua carriera parte nel SC Borgfeld, nel 2002. Nel 2009, il passaggio al Fussball Club Oberneuland, squadra di quarta divisione tedesca, che inizia a valorizzare il ragazzo nel proprio settore giovanile. Il primo club professionistico a puntare su di lui però, è il Wolfsburg, sempre attento in fase di scouting sul territorio nazionale. Nella cantera dei Lupi della Volksvagen, Brandt colleziona 48 presenze a addirittura ben 27 gol. Sono proprio queste grandi prestazioni ad aver attirato l’attenzione delle aspirine, che lo hanno prelevato proprio dal Wolfsburg per circa 350.000 euro. Una cifra assai contenuta se paragonata al suo potenziale, immenso.

L’esordio ufficiale in Bundesliga è arrivato nel Febbraio del 2014, nella partita tra Bayer e Schalke 04, subentrando a Son Heung Min. Giusto un paio di giorni dopo invece, il tanto atteso esordio in UEFA Champions League, contro il Paris Saint Germain (finirà 4-0 per i francesi).

La prima gioia è arrivata contro l’Amburgo, nel mese di Aprile. Attualmente, le sue statistiche parlano di 124 presenze, 25 reti e 25 assist. Ci sono davvero pochi dubbi tra gli esperti più autorevoli: Brandt è un giocatore pronto per una big, non per forza un club di Bundes. Ad ogni modo, Il Bayer non chiede poco: serviranno almeno 30/35 milioni di euro per portarlo via alle aspirine, che di sicuro non hanno problemi finanziari. Joachim Low intanto, lo ha già fatto giocare 3 volte con la Nazionale Maggiore, dopo tutta la trafila delle giovanili, dall’under-15 fino all’under-21 (55 presenze e 13 gol). Brandt ha le qualità del predestinato? Probabilmente sì, ma c’è ancora tempo per migliorare, con l’obiettivo di diventare uno dei migliori esterni del panorama calcistico mondiale.

CARATTERISTICHE TECNICHE:

Destro di piede, ma capace di usare molto bene il mancino, Brandt è un’ala sinistra che sa adattarsi molto bene anche alla fascia destra e al ruolo di trequartista. Dotato di un ottimo dribbling, anche in spazi di campo esigui, ha ottima gamba ed una discreta dinamicità dal punto di vista muscolare. Ha un’eccezionale visione di gioco, che gli permette di prodigarsi in lanci lunghi e filtranti molto efficaci. Un’altra sua importante dote sono i tagli nell’area di rigore avversaria: puntuali, precisi e letali. Insomma, una cosa è chiara: Brandt ha tutto per stupire il mondo