In vista dei Mondiali di Russia 2018, diamo un’occhiata alle edizioni precedenti, per vedere chi sono le meteore del nostro campionato che, nonostante tutto, sono riuscite ad essere parte della competizione calcistica più importante.

La rete di Fabio Grosso contro la Germania in semifinale, la ormai “leggendaria” testata di Zidane a Marco Materazzi, ma soprattutto il nostro quarto Mondiale vinto. Un’impresa che fa sempre emozionare, ancora di più oggi con la mancata qualificazione al Mondiale russo.

 

Johann Vogel con la maglia del Milan

Johann Vogel con la maglia del Milan

Il centrocampista svizzero, dopo un’ottima carriera, prima in patria al Grasshoppers, e poi in Olanda al PSV, approdò nella stagione ’05 – ’06, al Milan a parametro zero. Con i rossoneri non riuscì a giocare con la stessa continuità degli altri anni, a causa anche della concorrenza nel suo ruolo. A fine stagione collezionò circa 22 presenze, tra campionato, Champions League e Coppa Italia. Fece parte della spedizione della nazionale svizzera. Dopo essere passati come primi nel proprio girone, il cammino degli elvetici si concluse agli ottavi, sconfitti ai rigori dall’Ucraina.

 

 

 

 

Kuffour in marcatura su Ibrahimovic

Kuffour in marcatura su Ibrahimovic

In Italia aveva già messo piede nel ’91, quando arrivò nelle giovanili del Torino, senza però mai giocare in prima squadra. Venne poi preso dal Bayern Monaco, dove guidò la difesa della squadra bavarese collezionando oltre 160 presenze. Nel 2005 passò alla Roma, ma come spesso accade per i giocatori africani, di ritorno dalla Coppa d’Africa, non riuscì più a ritrovare la forma adatta. Dopo un prestito al Livorno, tornò a Roma dove non vide mai il campo, prima di andare via dall’Italia alla scadenza del contratto. Al Mondiale tedesco era titolare nella sconfitta della sua nazionale 2-0 contro gli Azzurri.

 

 

 

Onyewu con la maglia del Milan

Onyewu con la maglia del Milan

L’americano di origini nigeriane era titolare nell’unica partita non vinta dalla nostra nazionale, ovvero il pareggio 1-1 con gli USA. Dopo aver vissuto gran parte della sua carriera in Belgio (tranne una parentesi in prestito al Newcastle), tra La Louvière e Standard Liegi, arrivò a parametro zero nel Milan nel 2009. Qui entrò nella storia non proprio per motivi calcistici, ma per la rissa, a quanto pare anche “vinta”, con Zlatan Ibrahimovic. Gattuso, raccontò così l’episodio: “Ebbi la brillante idea di mettermi in mezzo, nel tentativo di dividerli, insieme ad altri miei compagni, ma i due pesavano quintali ed erano alti due metri. Ricordo come un flash la faccia di Ambrosini, anche lui travolto, poi solo 2 o 3 legnate che mi sono arrivate. Ad un certo punto mi son detto: ma chi cavolo me lo fa fare.. ammazzatevi pure fra di voi. E me la sono svignata”.