Spesso con gli amici ci chiediamo come un giocatore non sia da Serie A. Guardando le partite, soprattutto quelle delle categorie inferiori, ci si stupisce del fatto che certi giocatori non riescano a trovare spazio con costanza nella massima serie. O che ci siano state solo delle brevi parentesi nella loro carriera.

È il caso di Ernesto Torregrossa, da poco tornato in A con la maglia blucerchiata della Sampdoria.

 

TORREGOL

Un ritorno giusto, se consideriamo la sua storia, da sempre costellata di gol. Tante le maglie cambiate, ma sempre con l’obiettivo che anima lo spirito dei grandi bomber: gonfiare la rete per far sognare i propri tifosi.

Hellas Verona, Siracusa, Monza, Como e Lumezzane sono solo alcune delle squadre in cui ha giocato Torregol.

La consacrazione è arrivata nella stagione 18/19, quando in tandem con Alfredo Donnarumma ha trascinato le Rondinelle in A a suon di gol: ben 12 in 29 presenze. L’anno successivo, raggiunge la categoria in cui ogni bambino sogna di riuscire a giocare: la Serie A. La stagione del Brescia non è esaltante e terminerà con la retrocessione. Torregol riesce a timbrare il cartellino per ben 7 volte. Non male per un esordiente assoluto in A.

 

Torregrossa con la maglia del Brescia

Torregrossa con la maglia del Brescia

SERIE A È FINALMENTE CASA

Torregrossa è un giocatore che fa dell’istinto, della tecnica e del senso del gol le sue armi migliori. Attaccante fisicamente atipico per i dettami del calcio moderno, ma estremamente efficace e duttile. Vedendolo giocare in B è impossibile pensare che non possa stabilmente ricoprire un ruolo da protagonista in serie A.

La Sampdoria di Ranieri ha puntato forte su di lui nel mercato di Gennaio. E Torregol non si è fatto attendere: nella prima partita disputata contro l’Udinese ha regalato subito i 3 punti alla squadra di Genova.

Speriamo che la Serie A possa finalmente essere casa sua. Per il bene del calcio.

Enrico Romagnoli