Nella Coppa delle Coppe 1984/85 si consuma la più pesante sconfitta casalinga, con eliminazione, della gloriosa storia dei blaugrana.

Zvonko “Toni” Kurbos esultante (da barcaforum.com)

È il 3 Ottobre del 1984, a Barcellona va di scena il match di ritorno del primo turno di Coppa delle Coppe tra i blaugrana e i francesi del Metz.

L’andata, in terra francese, si era conclusa con la vittoria perentoria del Barcellona per 4-2.
Il Metz si presenta al Camp Nou come vittima sacrificale, viste anche le sue sconfitte nelle ultime due trasferte di campionato contro il Bordeaux e il Monaco, rispettivamente per 6-0 e 7-0.
Non ci può essere storia.
I media francesi snobbano la partita, immaginando già il risultato, e le loro televisioni e radio neanche la trasmettono.
Un risultato già scritto: massacro per il Metz, allenamento per il Barcellona.
E lo svolgimento della partita lo dimostra.
Al 33’ un’azione partita dal tedesco Bernd Schuster porta al gol del vantaggio della squadra di casa, in maglia gialla, ad opera di Carrasco.


Le gambe possono cedere definitivamente in casi come questi: il rischio è di venire seppelliti sotto una valanga di gol. Ma vale la pena rischiare, e il Metz decide di giocarsi la partita, non avendo assolutamente più nulla da perdere.
C’è un onore da salvaguardare, un orgoglio da mostrare e la capacità di giocare a calcio contro un avversario temibile come il Barcellona al quale dimostrare di poter tenere testa.
Cinque minuti dopo il vantaggio di Carrasco, il Metz, con la consueta maglia granata, parte in contropiede: Zvonko Kurbos si invola sulla fascia destra, percorre quasi metà campo con la palla al piede inseguito da un avversario, entra in area di rigore e, da posizione defilata, infila il pallone con un destro rabbioso sotto la traversa. Il portiere Urruti non può nulla, ed è 1-1.

Un minuto più tardi i francesi passano addirittura in vantaggio sempre su un’azione che parte dalla fascia destra: pallone al centro e il difensore spagnolo Cristobal Sanchez, nel goffo tentativo di liberare l’area, infila la propria porta.
Al Camp Nou le squadre vanno a riposo con il Metz che conduce per 2-1.
Nella ripresa avviene l’apoteosi, si realizza l’incredibile, sul quale neanche il più accanito tifoso granata avrebbe puntato mezzo centesimo. Al 59’ il piccolo attaccante jugoslavo raccoglie un pallonetto dal centrocampo a scavalcare la difesa, supera il portiere in uscita e lo trafigge: 3-1.

Il risultato, al momento, sarebbe di complessiva parità, considerando anche la partita di andata: ma il 5-5 qualificherebbe ancora i catalani, in virtù del maggior numero di reti segnate in trasferta.
A cinque minuti dal termine si compie il folle capolavoro: sempre Kurbos infila il pallone in rete per la sua tripletta e per il clamoroso 4-1 finale con il quale il Metz elimina il Barcellona, in un Nou Camp semivuoto, regalando alla squadra azulgrana la più pesante sconfitta casalinga nella sua storia europea.
Il risultato ottenuto dai giocatori del Metz in quella sera d’autunno di diciotto anni fa rappresenta tuttora un record: è la rimonta esterna con il più alto numero di gol totali della storia delle Coppe Europee.

Emanuele Giulianelli