La breve epopea di una piccola nazionale, la sua avventura nel calcio europeo e i Mondiali del ’54

Bandiera della nazionale del Saarland (immagine dal web)

Bandiera della nazionale del Saarland (immagine dal web)

Sette anni. Tanto è durata l’esistenza della nazionale di calcio del Saarland. La regione del Saarland oggi è uno dei sedici Lander della Germania, si trova a sud-ovest tra la Francia (Lorena), il Lussemburgo e la zona del Renano-Palatinato.
Dopo la prima guerra mondiale, in base ai trattati di Versailles, la regione fu posta sotto controllo anglo-francese, fino al 1935 quando, con un plebiscito, fu annessa alla Germania nazista. In seguito alla sconfitta tedesca nel secondo conflitto mondiale, il Saarland divenne un protettorato francese. Come tale, nel 1950, costituì la propria nazionale di calcio e aderì alla FIFA. Nel 1954 fu tra le federazioni che diedero vita alla UEFA.
Una piccola regione, grande la metà del Molise, si trovò ad avere una sua nazionale di calcio, orgogliosa e coriacea, che si fondava sul blocco di giocatori provenienti dalla squadra del Saarbrucken.

La storia delle squadre di club del Saarland merita una parentesi. Nel 1947-48 si disputò la prima edizione del Ehrenliga Saarland, come girone Oberliga Sudwest tedesca. Dall’anno successivo la SFV, la Federazione calcistica del Saarland, organizzò il suo primo campionato statale, con 14 squadre che si affrontavano all’italiana. Il Saarbrucken non prese parte al torneo, preferendo iscriversi alla Division 2 del campionato francese. La squadra più rinomata della regione, però, partecipò al campionato successivo, quello 1948-49, vinto dal Borussia VfB Neunkirchen.


Dopo sole tre edizioni, il campionato nazionale del Saarland venne riassorbito da quello tedesco, tornando a diventare una competizione regionale. La nazionale, invece, fece il suo debutto in un’amichevole contro la Svizzera B il 22 novembre 1950 al Ludwigparkstadion di Saarbrucken: i ragazzi allenati da Auguste Jordan ottennero una prestigiosa vittoria per 5-3, dopo aver chiuso la prima frazione di gioco con un netto 3-0. La formazione iniziale, per lo storico debutto, fu: Erwin Strempel, Nikolaus Biewer, Heinrich Schmidt, Karl Berg, Peter Momber, Waldemar Philippi, Ewald Follmann, Kurt Clemens, Herbert Martin, Erich Leibenguth, Karl Schirra. Sette undicesimi della squadra erano giocatori del FC Saarbrucken.

Nel 1951 altre tre partite per il Saarland, ancora contro la Svizzera B e due volte contro l’Austria B: il bilancio fu di due vittorie e una sconfitta, rimediata a Vienna contro la squadra B austriaca.
Il 1952 vide la piccola nazionale scontrarsi due volte (una volta in casa, l’altra fuori) contro la Francia B, rimediando una sconfitta di misura in casa, ma vincendo a Strasburgo per 3-1. Le due partite videro il debutto in panchina del nuovo commissario tecnico, il tedesco Helmut Schon. Con lui alla guida, il Saarland affrontò le sue prime partite ufficiali: la squadra fu inserita nel gruppo 1 europeo di qualificazione al campionato mondiale che si sarebbe disputato in Svizzera nel 1954 e l’urna riservò, come avversari, la Norvegia e proprio la Germania Ovest.

Il debutto mondiale fu sorprendente per la squadra di Schon: il 24 giugno 1953, a Oslo, sconfissero per 3-2 la Norvegia, con i gol di Herbert Binkert, Werner Otto e Gerhard Siedl. Il risultato acquistò ancora più valore alla luce del pari che i norvegesi ottennero con i favoriti tedeschi dell’Ovest quasi due mesi dopo, sempre a Oslo. Così, l’11 ottobre a Stoccarda, si trovarono di fronte la Germania Ovest e la squadra della piccola regione tedesca, protettorato francese, del Saarland, oltretutto a ruoli invertiti: i tedeschi, infatti, alla luce del pareggio in Norvegia, si trovavano sotto in classifica rispetto ai loro avversari. Il Saarland non riuscì a fermare la corazzata tedesca, che si impose con un netto 3-0. Da notare che, nell’occasione, la squadra di Schon era composta per dieci undicesimi da calciatori del Saarbrucken.


Il 1953 si concluse con lo 0-0 casalingo nel ritorno contro i norvegesi. Nel marzo del 1954, quindi, si tenne l’evento che tutta la regione attendeva da anni: la sfida casalinga contro la Germania Ovest. In un Ludwigparkstadion gremito, il Saarland lottò con le unghie e con i denti contro la squadra che, l’anno dopo, si laureerà campione del mondo, uscendo sconfitta, ma togliendosi lo sfizio di segnare un gol. 3-1 per i tedeschi, infatti, fu il risultato finale, con Herbert Martin che al 69’ trasformò un calcio di rigore per la rete che rimane nella breve storia di questa piccola nazionale.
Negli anni a venire, la squadra del Saarland disputerà altre partite, per un totale di diciannove, fino al 6 giugno 1956, data dell’ultima gara disputata contro l’Olanda e persa per 3-2.
Proprio Herbert Martin, quello del rigore, e Herbert Binkert, furono i cannonieri storici della nazionale, con sei reti realizzate a testa.

Ci sarà spazio, prima della fusione della federazione del Saarland con quella tedesca, per un altro evento storico: il Saarbrucken partecipò alla Coppa dei Campioni 1955-56 in rappresentanza della sua piccola nazione e si trovò ad affrontare, nel primo turno, il Milan di Schiaffino. La squadra del protettorato francese vinse addirittura, contro ogni pronostico, l’andata a San Siro per 4-3; ma i rossoneri ribaltarono il punteggio al ritorno con un secco 4-1 ottenendo la qualificazione agli ottavi di finale.
Una piccola nazionale che non esiste più, una piccola parentesi di sette anni, dimenticata, nella storia del calcio europeo. La sfida alla grande Germania, l’orgoglio di aver realizzato un calcio di rigore.
Questo è stato il Saarland. Questo è “Stromberg non è un comodino”.

Emanuele Giulianelli