Il Financial Fair Play viola il diritto comunitario. L’avvocato della “Sentenza Bosman”, che ancora una volta ha denunciato la UEFA presso la Commissione Europea, ne spiega le ragioni.

Jean-Louis Dupont  (foto www.leparisien.fr)

Jean-Louis Dupont (foto www.leparisien.fr)

Tra i grandi rivoluzionari del calcio moderno, un posto d’onore spetta sicuramente a Jean-Louis Dupont. L’avvocato che nel 1995 forzò l’apertura delle frontiere del pallone europeo è tornato e lo ha fatto con tutta l’intenzione di combinarne un’altra delle sue. Ancora una volta nel suo mirino c’è la UEFA e, vent’anni dopo la “Sentenza Bosman”, il suo obiettivo è il FFP.

La scorsa settimana lo ha intervistato il quotidiano sportivo spagnolo “As”, cui ha ribadito gli stessi concetti già espressi in primavera, quando parlò col francese “Le Parisien”: il Financial Fair Play viola le normative comunitarie, limitando la libera circolazione del capitale, impedendo investimenti dall’esterno in un settore che così si chiuderà in sé stesso, finendo col generare un sistema di non competizione.

Financial Fair Play  (foto sportige.com)

Financial Fair Play (foto sportige.com)

Sembra una contraddizione, ma a quanto pare non lo è. E Dupont vuole dimostrarlo nei tribunali di Bruxelles, dove rappresenterà il procuratore Daniel Striani e varie associazioni di tifosi di Francia, Belgio ed Inghilterra. Secondo l’avvocato francese il nuovo regolamento UEFA è ottimo in quasi tutti i suoi punti, dalla regolamentazione delle licenze alla necessità di avere stadi di proprietà, in buono stato e con i posti numerati, ma ha una falla nei suoi due articoli principali, quelli in cui si impone che i club non possano spendere più di quanto incassano.


Quella che in linea di massima sembra un’ottima idea, in realtà congelerebbe la struttura del mercato, facendo si che i grandi club che strutturalmente hanno grandi ingressi continuino a predominare, mentre i piccoli saranno sempre piccoli, incapaci di ribellarsi anche qualora un facoltoso magnate li prendesse in proprietà, come successo negli ultimi anni con Chelsea, Manchester City, Paris Saint Germain o Monaco. Si creerebbe, così, una sorta di NBA, finendo col dar vita al sistema chiuso che i grandi club europei han sempre desiderato. E questo per mano di Michel Platini, il presidente messo sul trono della UEFA dalle federazioni calcisticamente più piccole.

Ora la nuova battaglia di Dupont contro la UEFA è pronta ad avere inizio: la prima udienza dovrebbe tenersi in Febbraio 2015 ed il processo prender via in Aprile dello stesso anno.

 

Mario Cipriano