I “Canguri” vincono la Coppa d’Asia 2015 battendo ai supplementari la Corea del Sud.

L'Australia è campione d'Asia  (foto www.mundodeportivo.com)

L’Australia è campione d’Asia (foto www.mundodeportivo.com)

L’Australia ha vinto la 16ª edizione della Coppa d’Asia. I “Socceroos” diventano, così, la prima nazionale a vincere un trofeo continentale in due federazioni distinte, dopo le quattro Coppe d’Oceania conquistate nel 1980, 1996, 2000 e 2004.

Alla loro quarta partecipazione – i “Canguri” sono affiliati alla Confederazione Asiatica dal 2007, quando giunsero ai Quarti di Finale, eliminati ai rigori dal Giappone, mentre nella scorsa edizione arrivarono in Finale, battuti sempre dai nipponici allora allenati da Alberto Zaccheroni – questa volta sono riusciti a portare a casa il trofeo. Anzi, a lasciarlo in casa, visto che la manifestazione si è svolta proprio in Australia.

La costante di questi anni di cambi per i nuovi campioni d’Asia si chiama Tim Cahill. L’attaccante dei New York Red Bulls è la stella ancora lucente, nonostante i suoi 35 anni, di una nazionale in ascesa.  Tre reti per lui (in una squadra che ha ne ha segnate 14 con dieci giocatori diversi), di cui ha spettacolare in rovesciata ai Quarti di Finale contro la Cina.

Quella decisiva, però, porta la firma di James Troisi, ventiseienne dello Zulte Waregem (ma di proprietà della Juventus, con un passato anche all’Atalanta), che allo “Stadium Australia” di Sydney Sabato scorso ha fatto esplodere la felicità degli otre 76.000 connazionali presenti sugli spalti, segnando ai supplementari il 2-1 che è valso la vittoria finale.


L’1-0 lo aveva segnato Massimo Luongo, ventiduenne centrocampista dello Swindon Town (terza serie inglese) di chiare origini italiane, con un gran destro da fuori area allo scadere del primo tempo. Il pari era giunto negli ultimi istanti del match, opera di Son Heung-min (22 anni anche lui, attaccante del Bayer Leverkusen, 5 gol in Champions League quest’anno) con una incursione in area chiusa con un sinistro sul primo palo. Ai supplementari, però, il match-point di Troisi, un tap-in nell’area piccola su una respinta corta del portiere coreano Kim.

TABELLINO:
Corea del Sud: Kim Jin-Hyeon; Kim Jin-Su, Kim Young-Kwon, Kwak Tae-Hwi, Cha Du-Ri; Ki Sung-Yong, Jang Hyun-Soo; Park Joo-Ho (Han Kook-Young, min. 71), Nam Tae-Hee (Lee Keun-Ho, min.64), Son Heung-Min; Lee Jung-Hyup (Ju Young K., min 88).
Australia: Ryan; Franjic (McKay, min.75), Sainsburry, Spiranovic, Davidson; Milligan, Jedinak, Luongo; Kruse (Troisi, min.71), Cahill (Juric, min.64), Leckie.
Gol: 0-1, (min.45) Luongo. 1-1, (min.90+1) Heung-Min Son. 1-2 (min.105) Troisi.
Arbitro: Alireza Faghani (IRA).

Per la Corea del Sud è una nuova delusione. Dopo le due vittorie nelle prime due edizioni (nel ’56 ad Hong Kong e nel ’60 in casa), sono oramai 55 anni che le “Tigri d’Asia” non si ergono sul tetto continentale. E diverranno almeno 59 da qui alla prossima edizione. Un peccato per una nazionale che negli ultimi anni è cresciuta, ma che è giovane ed avrà tempo per rifarsi.
Al terzo posto chiudono gli Emirati Arabi Uniti, giustizieri dei campioni in carica del Giappone ai Quarti di Finale (1-1 e vittoria ai rigori, errori delle stelle Honda e Kagawa), ma superati in Semifinale dagli anfitrioni. Il 3-2 all’Iraq nella Finalina di Venerdì vale almeno il podio, il primo dopo la Finale persa contro l’Arabia Saudita nel 1996.

Questo il quadro completo della fase ad eliminazione diretta:
– QUARTI DI FINALE
Corea del Sud  vs  Uzbekistan  2-0
Cina  vs  Australia  0-2
Iran  vs  Iraq  3-3  (6-7dcr)
Giappone  vs  Emirati Arabi Uniti  1-1  (4-5dcr)
– SEMIFINALI
Corea del Sud  vs  Iraq  2-0
Australia  vs  Emirati Arabi Uniti  2-0
– FINALE PER IL 3º E 4º POSTO
Iraq  vs  Emirati Arabi Uniti  2-3
– FINALE
Corea del Sud  vs  Australia  1-2dts

 

Mario Cipriano