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  15/05/2008 - CASO INTERCETTAZIONI


Ultimi veleni sull'Inter

17.43 Questo il testo di una dichiarazione rilasciata all'agenzia Ansa da Domenico Brescia, coinvolto nelle conversazione telefoniche con esponenti dell'Inter sotto indagine a Milano. "Mi dispiace che, per i miei precedenti penali che risalgono a fatti dell'89 e del '92, e che non riguardano condanne ne' per associazione *** nè per droga, siano stati coinvolti dei calciatori professionisti seri con i quali ho sempre e solo avuto rapporti di lavoro e di amicizia da più di 30 anni. Mi spiace che questa vicenda venga strumentalizzata in un momento così delicato per loro".

15.41 Alessandro "Spillo" Altobelli, campione del mondo ai mondiali di Spagna 82 e centravanti dell'Inter tra anni 70 e 80, è tra gli esponenti dell'ambiente nerazzurro intercettati dai Ros dei carabinieri in conversazioni con il sarto Domenico Brescia. "E' una brava persona - dice Altobelli all'Ansa -, un tifoso conosciuto da tutti all'Inter, perché siamo andati in tanti a farci fare i vestiti da lui. Lo conosco dal 1977, cioè da quando sono arrivato all'Inter, così come lo conoscono tutti quelli che sono passati dall'Inter in questi trent'anni. Poi nel 1990 ho lasciato l'Inter e non l'ho più rivisto per un po'. Siamo tornati in contatto quando mio figlio ha iniziato a giocare nelle giovanili nerazzurre. Quindi tutti nella mia famiglia lo conoscono e conosco bene il suo negozio, dove ho comprato molti abiti e, anzi, devo giusto andare presto da lui per ritirarne altri". "Mi hanno dato fastidio le allusioni su droga e altro - puntualizza Spillo -. Non mi sono mai mischiato in certe cose e queste allusioni mi fanno male. Non sono preoccupato, di certo non mi aspettavo una cosa del genere e mi danno fastidio le foto o le cose che ho letto sul mio rapporto con Brescia".

12.19 L'amministratore delegato dell'Inter Ernesto Paolillo esclude qualsiasi rapporto della società con Domenico Brescia e liquida così le conversazioni intercettate tra il sarto indagato e alcuni esponenti del club nerazzurro: "Non sapevamo nulla di tutta questa vicenda, non conosciamo i fatti riportati dai giornali e non abbiamo alcun commento da fare. Posso solo precisare che Domenico Brescia non ha avuto mai alcun rapporto di lavoro con l'Inter e quindi non è mai stato un dipendente nerazzurro. Brescia aveva forse contatti con i giocatori, ma non ha mai avuto nulla a che fare con la società Inter che non gli ha mai affidato alcun lavoro".

11.22 ''Valutero' se aprire un fascicolo per fuga di notizie''. Cosi' il pm di Milano Marcello Musso commenta la notizia di intercettazioni, in un'indagine del Ros dei Carabinieri da lui stesso coordinata, nell'ambito delle quali emergono contatti di diversi giocatori ed esponenti dell'Inter con un indagato, il sarto di Rovello Porro (Como), Domenica Brescia. Dalle conversazioni intercettate emergono i nomi dell'allenatore dell'Inter, Roberto Mancini, del suo vice Sinisa Mihajlovic, di Marco Materazzi ma anche di un dipendente nerazzurro, Rocco Di Stasi, dell'ex calciatore Alessandro Altobelli, del direttore del centro coordinamento dei tifosi dell'Inter, Fausto Sala, e dell'allenatore in seconda e assistente tecnico, Fausto Salsano. ''Il mio assistito e' amico da trent'anni di giocatori dell'Inter, frequenta abitualmente, se non quotidianamente, la Pinetina, veste diversi giocatori e l'allenatore Roberto Mancini ma non ha mai avuto rapporti illeciti con alcuno di essi''. Lo afferma l'avvocato Marisa Guassardo, legale di Domenico Brescia. ''Attualmente - spiega l'avvocato - non ci risulta alcuna indagine su Brescia e per noi e' una sorpresa leggere quello che e' stato pubblicato''

MILANO - Un nuovo caso di intercettazioni telefoniche getta ombre sul mondo del calcio, avvelenando l'attesa della finale dello scudetto di domenica per l'Inter. Diversi giocatori nerazzurri risultano aver avuto contatti con Domenico Brescia, titolare di una sartoria nella zona di Saronno, ed ex frequentatore assiduo della Pinetina, indagato dalla procura distrettuale antimafia milanese e dai carabinieri del Ros in un'indagine per associazione a delinquere di stampo *** connessa al traffico di stupefacenti.

Materazzi, Ibrahimovic, Zanetti, Mihajlovic e l'allenatore Mancini sono coinvolti nella faccenda, che rimane tutta da chiarire. Nessuno di loro è al momento indagato, né implicato in vicende penalmente rilevanti.
Brescia, che aveva già avuto guai con la giustizia e che recentemente gli stessi vertici dell'Inter avrebbero allontanato dalla Pinetina, attraverso un amico - anche lui indagato - procurava a prezzi vantaggiosi macchine di lusso e altri oggetti di valore. Forse ignorando il suo passato, i giocatori nerazzurri si avvalevano dei suoi servizi e col tempo erano anche diventati amici.

Particolarmente curiosa la telefonata nella quale Mancini parla con brescia di un pregiudicato: "Gliel'avevo detto di aspettare l'indulto".

Gli inquirenti hanno anche espresso il dubbio che i rapporti fra gli indagati e i giocatori che domenica a Parma lotteranno per lo scudetto potessero andare al di là della compravendita degli oggetti: si sta cercando, in particolare, di chiarire il significato di alcune conversazioni oscure, che lasciano pensare alla volontà di nascondere i reali significati delle affermazioni intercettate.
(La Repubblica)