'Non importa il modulo di gioco, l'importante è mantenere la categoria'
Fabio Pecchia è stato designato dal Gubbio ad ereditare la panchina di Vincenzo Torrente passato al Bari e che è stato capace di infilare due promozioni consecutive portando gli umbri dalla II Divisione alla B. La scelta di Pecchia è stata fatta di concerto tra il diesse Giammarioli ed il Gigi Simoni. E' proprio Giammarioli a difendere la scelta: “Fabio Pecchia è una scommessa che vogliamo vincere, così come lo è stata a suo tempo Vincenzo Torrente. Entrambi giovani, entrambi pieni di entusiasmo, entrambi convinti che la valorizzazione dei giovani e un calcio propositivo siano armi vincenti. Per cui anche in questa occasione la società ha dato fiducia a un tecnico giovane, che ha voglia di fare, e soprattutto che vuol far giocare al calcio la sua squadra”.
Lo stesso Simoni pone l'accento sull'inesperienza del tecnico scherzandoci su: "Non è importante se abbia o meno una grande esperienza da allenatore. Anche perché qualcosa, del mestiere, forse potrei insegnargliela io, che ne dite?"
Poi è la volta del neo tecnico prendere la parola: “Non ho una grande esperienza in panchina – esordisce Pecchia - ma ne ho da vendere come giocatore e so bene che atmosfera si respira nello spogliatoio e quali sono gli equilibri da mantenere. Nel calcio, poi, è molto importante saper motivare i giocatori e in questo tipo di gestione mi ritengo davvero all’altezza. Sarebbe da scriteriati buttare al vento i due anni di lavoro ottimo svolti qui da Vincenzo Torrente. Il nostro sarà un lavoro che proseguirà sulle linee guida tracciate a suo tempo dalla società, per cui ingaggeremo giocatori giovani, che hanno fame di risultati e grande voglia di maturare e il giusto mix con alcuni elementi più esperti, alcuni dei quali fanno parte dello zoccolo duro della squadra.
Non è importante sapere se giocheremo con il 4-3-3, con 4-4-2 o cn il 4-3-1-2. Quello che è certo è che la mia idea di calcio sposa la filosofia della difesa a quattro, poi sarà determinante metabolizzare il modulo stesso. Dare numeri serve solo a fare appassionare i giornalisti. Il mio obiettivo, come quello della società è di mantenere la categoria senza eccessivi patemi, cercando di fare un calcio propositivo, cercando di regalare soddisfazioni ai nostri tifosi. Il tutto con grande umiltà, consapevoli che le difficoltà della categoria non sono certo paragonabili con quelle dei campionati di Lega Pro, ma anche con tanta voglia di fare bene. A Gubbio non è tanto importante il fatto che sia una città tranquilla, quanto il fatto che sia una città dove si può fare calcio come piace a me. Tutto questo, unito alla capacità di programmazione della società, allo spessore dei responsabili dell’area tecnica, con mister Simoni e il diesse Giammarioli in testa, la dinamicità e la modernità di una struttura societaria che negli ultimi due anni si è imposta all’attenzione nazionale, sono stati i motivi che mi hanno spinto ad accettare la proposta del Gubbio. Ripeto: siamo consapevoli delle difficoltà, ma abbiamo anche tanta voglia di continuare a fare bene”.
Fabio Pecchia neo allenatore del Gubbio

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