L’Inter sembrano un’altra squadra. Chivu da centrale si disimpegna alla grande. Decisivo il ritorno di Sneijder. Zarate ancora troppo discontinuo.

Claudio Ranieri

Claudio Ranieri - foto dalla rete

Quattro vittorie in sei partite. Il bottino di Claudio Ranieri sulla panchina dell’Inter è davvero pregevole. Dopo l’inizio di stagione sfortunato con la guida tecnica di Gasperini, in via Durini hanno puntato con decisione sull’ex tecnico di Roma e Juventus. La scelta si sta dimostrando ottima.

Con Ranieri l’Inter ha riacquistato fiducia nei propri mezzi, solidità difensiva e mentalità vincente. E’ proprio grazie al tecnico capitolino che Julio Cesar subisce meno goal di domenica in domenica. Senza il peso della difesa a tre, la retroguardia neroazzurra appare molto migliorata. Lucio riceve delle ramanzine di mourinhana memoria ogni qualvolta prende la palla e decide di involarsi verso la metà campo avversaria. Chivu sembra un calciatore totalmente diverso da quello che negli scorsi anni era considerato l’anello debole della formazione meneghina.

Il rumeno ha abbandonato la fascia sinistra per tornare nella sua posizione naturale, quella di difensore centrale, che ricopre con grande sicurezza: guardare sue puntuali chiusure sta diventando un’abitudine. A sinistra Nagatomo dimostra di essere intelligente e di meritare l’Inter, ma deve ancora trovare la giusta continuità per diventare “grande”, dato che alterna prestazioni straripanti a prestazioni poco più che sufficienti.


A destra è tornato il treno Maicon. La fascia è il suo binario, lui lo percorre con naturalità disarmante. Sgroppate solitarie, triangolazioni coi compagni e tiri di collo-esterno che fanno venire i brividi ai portieri avversari. A centrocampo le sorprese si chiamano Cambiasso, Zanetti e Thiago Motta. Il termine ‘sorprese’ non è messo lì a caso, nonostante si parli di calciatori di livello internazionale. I due argentini sono tornati a correre come degli ossessi e mettono ordine nella zona nevralgica, al pari del collega brasiliano che coi suoi inserimenti risulta decisivo come contro il Chievo. Ritorno importantissimo è stato quello di Sneijder. L’olandese è capace di mettere i propri compagni a tu per tu col portiere avversario in qualsiasi momento della partita. Il suo genio serve a dare tanti assist preziosi a Pazzini e Zarate. Il Pazzo quando segna è sempre decisivo. Maurito è l’unico in grado di saltare l’uomo e se comincia a passare il pallone sono guai per tutti.

Senza dimenticare i vari Samuel, Ranocchia, Obi, Stankovic, Forlan e Milito, calciatori che entreranno a far parte al più presto del progetto tecnico di Ranieri. Il mister neroazzurro è stato in grado di dare ai suoi calciatori la fiducia e la voglia di correre che era mancata con la precedente gestione. Chapeu, Messer Claudio: se l’Inter è tornata in carreggiata ed è prima nel girone di Champions il merito è tutto suo.

Gianluca Pepe

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