L’Inter spese 30 miliardi per Vampeta, il baffuto brasiliano, che giocò una sola gara in serie A! Divenne famoso posando nudo per una rivista gay!

Vampeta(foto ig.com)

Vampeta

Una volta tanto cominciamo il nostro racconto dalla fine, o comunque non proprio dall’inizio, visto che per il protagonista la vita ha preso la svolta esattamente in quel momento. Già, è paradossale pensare che per un atleta  la fama e la celebrità non arrivarono per un gesto tecnico o qualche record personale conquistato, ma per altri motivi… Vampeta Batista Dos Santos fu il primo calciatore brasiliano a posare interamente nudo per una nota rivista gay, la G-Magazine. La notizia fece il giro del mondo e in poco tempo al ragazzo nato a Nazaré das Farinhas il 13 marzo 1974 si aprirono innumerevoli possibilità di lavoro. Ecco allora comparsate in programmi televisivi, interviste più o meno serie, presentazioni di libri, spettacoli e persino un reality show! Vampeta divenne così un idolo per i gay, ma in fondo era ben visto da tutti, visto il suo carattere bonario e mai volgare. Era famoso e ricco quasi come il suo amico Ronaldo, venendo pagato profumatamente e sempre in contanti: soltanto per il servizio fotografico sopracitato si beccò la bellezza di 120.000 dollari!

Prima, durante e dopo Vampeta è stato anche un calciatore, e in pochi sanno che può vantare un curriculum di tutto rispetto: vinse titoli nazionali ed internazionali, compresa la Coppa del mondo col suo Brasile nel 2002 (anche se da panchinaro). Calcisticamente, era nato nei primi anni novanta  nel Vitoria dove si era messo in luce come un buon centrocampista centrale. In cabina di regia, sapeva smistare la palla con intelligenza e senso tattico; qualcuno lo paragonò a Carlos Dunga, ma dell’ex viola non aveva neanche il due per cento della grinta e della cattiveria agonistica. E questo conta molto… Vampeta (che in realtà era il suo soprannome, ottenuto dalla fusione delle parole vampiro e diavolo) riuscì comunque ad arrivare in Europa, facendo tappa inizialmente in Olanda. Si mise in mostra nel PSV e proprio ad Eindhoven conobbe e fraternizzò con Ronaldo, il futuro Fenomeno dell’Inter e del Real Madrid. I due poi si ritrovarono all’Inter qualche tempo dopo, per segnare due destini diametralmente opposti: Ronaldo divenne un campione di livello assoluto, Vampeta uno dei peggiori incubi dei tifosi nerazzurri. Era il 2000; il presidente dell’Inter era Massimo Moratti e spese oltre 30 miliardi delle vecchie lire per ingaggiarlo. Forse Vampeta lo ispirava per i suoi baffi alla Clark Gable e il suo aspetto misterioso: fisico asciutto, occhio sveglio, modi garbati. Senza contare che tanti calciatori di colore come lui avevano fatto in passato le fortune dell’Inter… Ma il calcio, quello vero, è un’altra cosa e la sua parentesi milanese fu, ad essere generosi, ridicola!

Vampeta giocò una sola partita, e neanche intera, nella serie A italiana: Reggina-Inter 2-1 (1 ottobre 2000) con Lippi dimissionario a fine gara e un uragano di polemiche per tutti. Un vero fantasma il nostro brasiliano, inghiottito dalla sua stessa lentezza e quasi impaurito davanti alle difficoltà. Col nuovo tecnico, Marco Tardelli, Vampeta passò da fantasma a zombie visto che in pratica ci si dimenticò quasi della sua esistenza… Un’involuzione quasi senza precedenti; a dirla per inciso, però, Vampeta qualche altra partita ufficiale con l’Inter l’ha anche disputata. In estate, nella Supercoppa, andò addirittura in gol al debutto contro la Lazio anche se con la complicità del portiere Peruzzi: i romani poi si aggiudicarono il trofeo 4-3. Il brasiliano scese in campo anche nell’umiliante sconfitta col Parma (6-1) in coppa Italia, dove quasi superò se stesso (in negativo, s’intende). Giornalisti e tifosi dovettero sorbirsi il solito ritornello del calcio italiano troppo veloce e tattico rispetto al suo credo calcistico e alla sua inclinazione di stampo brasiliano. Fu su queste basi che Vampeta lasciò l’Italia, per imbarcarsi su altre delusioni come quelle che accumulò in Francia al PSG dove mise insieme soltanto 7 presenze. Per la cronaca, la disperazione scese anche nei flemmatici tifosi transalpini…


Si rese conto che il suo ambiente ideale era il Brasile, il cui campionato aveva una predisposizione maggiore alla tecnica di base ma dove in pratica nessuno conosceva la parola pressing, che invece in Europa è tuttora un comandamento. Vampeta tornò quindi nel suo paese natio, accettando i corteggiamenti di prestigiosi club come Flamengo e Corinthians dove si fece comunque apprezzare dai suoi connazionali; per lui anche 41 gettoni e 2 gol con la Seleçao.

Negli anni conclusivi della carriera calcistica, vestì casacche meno illustri (Brasiliense, Goias e Juventus di San Paolo) mentre pochi conoscono la curiosa escursione nel campionato del Kuwait, dove probabilmente andò più per curiosità (e magari soldi) che per un reale ampliamento professionale. Probabilmente, una volta superati i 35 anni Vampeta ha cominciato a guardarsi allo specchio per scegliere un nuovo percorso di vita. Tornato in modo definitivo in patria, ha messo da parte il calcio (pur non disdegnando sortite filo-dilettantistiche) e ha gettato le basi per diventare famoso nel mondo dello spettacolo. Ecco quindi la rivista gay, i set fotografici e il trucco sul viso prima di interviste e canzonette varie. Chissà cosa penseranno di tutto questo Moratti e i tifosi dell’Inter… Forse, ricordando le sue pochissime e scialbe apparizioni in campo, staranno bofonchiando: “Vampeta ha cambiato mestiere? Poteva pensarci prima!!!”

 

Lucio Iaccarino