Il Napoli ha ormai concluso l’acquisto di Armero dall’Udinese, per il quale si chiuderà entro venerdì, e adesso è al lavoro per assicurarsi un vice-Cavani che possa fare al caso di Mazzarri.

calaiò-armero

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Il Napoli comincia a scaldare i motori per un mercato di gennaio che sembra ormai un punto cruciale della stagione, dato ormai per concluso l’acquisto di Armero, pronto a passare in azzurro dall’Udinese con la formula del prestito con diritto (obbligo) di riscatto a 3 milioni per la metà, si firmerà entro e non oltre venerdì.

Nonostante l’acquisto di Armero si continua però a lavorare su più fronti alla ricerca di due pedine necessarie a completare la rosa: un difensore ed un attaccante. In difesa la situazione è delicata a causa dell’assenza forzata, per squalifica, di capitan Cannavaro. I nomi che si fanno sono quello di Astori e quello di Neto, ma se per il cagliaritano l’investimento di 5 milioni di euro potrebbe essere giustificato da una corrispondenza con le richieste di Cellino e l’effettivo valore di mercato del calciatore non vale altrettanto per Neto del Siena, che costa invece 8 milioni di euro, troppi a giudizio di Bigon per un calciatore che non ha ancora dimostrato di essere effettivamente un elemento in grado di fare la differenza.


Per quanto riguarda l’attacco i nomi sono due: Nenè, sempre dal Cagliari, e Calaiò, sempre dal Siena. Il primo è al centro di un’operazione di mercato che potrebbe apparire piuttosto semplice, grazie alla condizione contrattuale che vede il brasiliano in scadenza e quindi il Cagliari disposto a privarsene per una cifra non troppo elevata sin da subito. Anche se l’operazione potrebbe risultare semplice tuttavia Nenè riserva ancora alcune perplessità nello staff tecnico del Napoli che sarebbe ben più interessato ad un ritorno di Emanuele Calaiò, l’arciere del risorgimento partenopeo. Il Siena si priverebbe di Calaiò con un certo sforzo essendo la punta uno dei cardini della rosa. L’attaccante dal canto suo vedrebbe in un ritorno all’ombra del Vesuvio una eventualità più che gradita, ponendo come unica richiesta quella della cessione definitiva, quindi acquisto o prestito con diritto di riscatto, no al prestito secco.

 

Nicola Mirone