Nel 2006 vinse un mondiale in Germania sapendo che la sua Juve sarebbe retrocessa in Serie B, ora proprio a Berlino andrà a giocarsi quella coppa tanto inseguita e mai conquistata.
Al triplice fischio ha gridato come un bambino inseguendo tutti i suoi compagni di squadra per abbracciarli, stiamo parlando di Gigi Buffon che più di tutti gli altri inseguiva questa finale di Champions League che per lui ha un significato speciale. Buffon era in campo il 28 maggio del 2003 quando la sua Juve perse ai calci di rigore la finale di Champions contro il Milan di Ancelotti. Da quel momento i bianconeri, che vengono da 3 finali perse consecutivamente, non hanno più avuto modo di riprovare a conquistare la vetta d’Europa soprattutto a causa delle penalizzazioni subite dopo il processo per sfrode sportiva. Proprio nell’estate di Calciopoli Gigi Buffon si ritrovò ad essere un leader di quella nazionale italiana che vinse, a Berlino, la sua quarta Coppa del Mondo e da quell’estate è partita la lenta ricostruzione della sua Juventus.
Anno dopo anno, stagione dopo stagione la compagine della famiglia Agnelli è tornata sul tetto d’Italia approfittando anche del calo economico delle due milanesi. Il progetto però era più ambizioso e prevedeva la conquista della Champions. Gli anni per Buffon passavano e a 37 anni c’era il timore di non poter più continuare la rincorsa a quel trofeo che manca nella sua bacheca. L’opportunità invece è arrivata adesso grazie ad una super stagione ed il destino ha voluto che la finale sia proprio a Berlino. Una trama da “libro Cuore” che però deve ancora trovare la sua realizzazione. Di certo non saranno giorni sereni per il portierone della Juve e dell’Italia che forse va incontro all’unica possibilità di acciuffare quella coppa tanto a lungo inseguita ma di certo ci metterà tutta la determinazione possibile come ha sempre fatto nella sua infinita carriera.