L’Amministrazione comunale interviene sulla situazione della società biancorossa.

Rimini Calcio

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L’Amministrazione comunale non può che esprimere con forza la sua crescente preoccupazione per la situazione sempre più complicata della Rimini calcio, il cui futuro mai come oggi è appeso ad un filo.

Mentre domenica pomeriggio la squadra è attesa ad una gara decisiva per la salvezza sul campo, il campionato più importante, quello che si gioca nelle aule di tribunale, ha fatto registrare un nuovo, incredibile ‘incidente di percorso’, con il rinvio al 6 luglio della sentenza sulla possibile restituzione del 30% delle quote sociali della Rimini Calcio al Gruppo Cocoricò, attuale proprietario della società.

Un altro ostacolo di una stagione ‘maledetta’ che – tra guerre intestine, litigi fra cordate, voci incontrollate ed episodi sfortunati – rischia di compromettere in maniera irreparabile il futuro dei colori biancorossi, anche in seguito a quella che tutta la città oggi si augura: la salvezza ‘sportiva’. Il tempo ormai è scaduto: il pericolo, drammaticamente concreto, è quello di arrivare a festeggiare il mantenimento della categoria per poi celebrare il funerale dei colori biancorossi, causa autogol societari e in tribunale. Come dire: l’operazione è riuscita ma il paziente è morto.


In questa partita l’Amministrazione non fa il tifo per una o per l’altra squadra, ma ha a cuore solo un risultato: che il patrimonio identitario che la Rimini Calcio rappresenta, in virtù di una storia che dura da oltre un secolo, non vada disperso. Il Comune ha sempre agito in questa prospettiva e continuerà a farlo, con l’unico obiettivo di far sì che al 30 giugno ci siano le condizioni per aggiungere un nuovo capitolo al racconto biancorosso.