Calcio: una passione destinata a coinvolgere tifosi e sportivi pronti a focalizzare sul tappeto verde emozioni e aspettative, performance e urla di festa o di sconforto. Viene tuttavia spontaneo chiedersi se non ci sia altro “verde” a interessare i calciatori più in vista: la risposta è affermativa, come evidenzia l’interesse testimoniato da diversi beniamini verso il tavolo verde del poker.

 

I calciatori al tavolo verde

 

Poker e calcio: cosa hanno in comune?

Scoprire i punti comuni tra calcio e poker non è molto semplice. Al di là del gioco di parole tra il verde del campo di calcio e quello del tavolo da poker, attorno a cui si radunano i giocatori dei principali casino legali AAMS in Italia, non sembrano emergere grandissime somiglianze. Fermo restando che anche il poker è recentemente stato riconosciuto come sport, andando dunque oltre l’etichetta del gioco d’azzardo, è chiaro che nelle due attività mente e corpo sono entrambi coinvolti, ma a titolo diverso.

Sembra dunque difficile trovare un collegamento netto e incontestabile tra finte e dribbling calcistici da un lato e bluff e poker face da Texas Hold’Em dall’altro. Allo stesso tempo, la lettura di un’azione in campo non è esattamente sovrapponibile all’interpretazione di tutti quei tic nervosi e segnali che i pokeristi si lasciano sfuggire quando stanno mascherando la propria mano d’apertura e il proprio gioco.

Guardando ancora al corpo dei giocatori di calcio e di poker, questi ne fanno un uso diverso: più dinamico nel caso del calcio, ovviamente, e più statico, con una forma diversa di resistenza, in quello del poker, in cui lo sforzo consiste nell’autocontrollo e nel mantenimento di una posizione seduta per tutto il tempo, a volte lungo anche diverse ore, di un torneo.

Fatte salve queste premesse, non resta che ammettere che calcio e poker, in fondo, hanno in comune soltanto alcuni nomi: quelli dei beniamini del pallone che, tra un’andata e un ritorno allo stadio, si concedono una mano al Texas Hold’Em o a qualche altra variante, forse meno nota, di poker.

 

Calcio e poker: giocatori in comune

Si potrebbe pensare che per i grandi del pallone una competizione valga l’altra: seguendo questo ragionamento, appare ovvio che alcuni talenti del calcio siano traghettati anche verso il poker. Forse perché animati dal desiderio di competere e allo stesso tempo rompere le catene di una gara puramente fisica, diversi calciatori hanno scoperto nel poker una forma di intrattenimento a loro congeniale.

Un esempio su tutti è Neymar, che dal Paris Saint Germain e dai successi riportati in campo con quella maglia, si è recentemente dedicato al Texas Hold’Em in un torneo a Barcellona. Le regole di questa variante sono abbastanza semplici: due carte coperte nella mano d’apertura e poi altre da scoprire sul board, fino al giro di puntate finale, al termine del quale verrà svelata la combinazione migliore tra i giocatori rimasti in gara. Da questa panoramica di poche righe alla partecipazione a un torneo di spessore, tuttavia, di acqua ne passa: e questo testimonierebbe che per il campione brasiliano il poker è ben più di un semplice passatempo.

Non da meno, Gerard Piqué spesso e volentieri partecipa insieme a Neymar a diversi tornei di poker, come il Single Day High Roller o l’European World Tour, a cui tra l’altro ha partecipato anche il cileno Arturo Vidal. Anche CR7 ha dimostrato un’attenzione particolare per il sottile gioco strategico che fa da sfondo a molte partite di poker; al contrario, Jamie Vardy si è dimostrato agguerrito tanto quanto sul campo, arrivando anche a insultare pesantemente un avversario che pareva gli avesse spiato le carte. Come si può ben vedere, gli approcci al gioco possono essere molto diversi.

 

Dal campo al tavolo: ex calciatori che giocano a poker

Per una questione di età, di fisico e altre ragioni, alcuni calciatori hanno scoperto che è più facile lasciare il campo di calcio, senza tuttavia abbandonare il tavolo verde, che in questo caso ha meno pretese dai suoi giocatori. Ne sa qualcosa Tomas Brolin, che dalla nazionale svedese è passato a confrontarsi con professionisti del poker di alto calibro. Così come Teddy Sheringham e Tony Cascarino, o Francesco Totti e Ronaldo: tutti giocatori che per forza di cose hanno lasciato il campo da calcio e che hanno saputo trovare nel poker un nuovo intrattenimento per il corpo e la mente.